ROMA – Scoperti due pianeti molto simili alla Terra, più di tutti gli altri trovati finora fuori dal Sistema Solare: si chiamano Kepler-438b e Kepler-442b ed entrambi fanno parte di un gruppo di otto piccoli pianeti, scoperti nella zona abitabile delle loro stelle, ossia che orbitano ad una distanza tale che sulla loro superficie può esistere l’acqua in forma liquida sulla superficie del pianeta.
Ad annunciare la scoperta è il coordinatore dello studio, Guillermo Torres, nel convegno della Società astronomica americana in corso negli Stati Uniti, a Seattle. In questo modo ‘raddoppia’ il numero dei piccoli pianeti (con un diametro meno di due volte inferiore di quello della Terra) che vivono nella zona abitabile delle loro stelle.
”Molti di essi probabilmente sono rocciosi, come la Terra”, spiega Torres. Kepler-438b, a 470 anni luce dalla Terra, e Kepler-442b, a 1.100 anni luce, orbitano intorno a due stelle nane rosse, più piccole e fredde del nostro Sole: il primo in 35 giorni, il secondo in 112 giorni. Secondo i calcoli dei ricercatori, i due pianeti hanno un diametro inferiore del 12% rispetto a quello della Terra e Kepler-438b avrebbe il 70% di possibilità di essere roccioso, mentre Kepler-442b, circa un terzo più grande della Terra, ne avrebbe il 60%.
”Non sappiamo con sicurezza se questi pianeti siano veramente abitabili, ma sono dei candidati promettenti”, aggiunge David Kipping, secondo autore della ricerca. Per poter ospitare forme di vita un pianeta deve ricevere dalla sua stella la ‘giusta’ dose di calore, come avviene per la Terra e il Sole. Un calore eccessivo farebbe infatti bollire ed evaporare l’acqua, mentre una quantità troppo bassa la farebbe congelare.
Secondo i calcoli dei ricercatori Kepler-438b riceverebbe dalla sua stella un calore del 40% superiore a quello della Terra (per fare un confronto, Venere riceve il doppio delle radiazioni solari del nostro pianeta), mentre Kepler-442b riceve circa due terzi del calore che arriva sulla Terra.