Statali: più pagati (27.800 €), ma si riduce differenza con gli altri (26.100 €)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2013 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
Statali: più pagati (27.800 €), ma si riduce differenza con gli altri (26.100 €)

Gli stipendi degli statali e quelli dei dipendenti del settore privato: tabella del Corriere su dati dell’Aran

ROMA – Una tabella sul Corriere della Sera mostra come dal 2005 al 2011 i lavoratori dipendenti statali hanno sempre guadagnato di più rispetto ai dipendenti del settore privato, ma questa differenza si sta riducendo.

Nel 2005 c’erano 2.600 euro di differenza fra la retribuzione annuale di un dipendente pubblico (media 25.183) e quella di un lavoratore nel settore privato (media 22.574).

Una divario che si è progressivamente ridotto: era di 2.400 euro nel 2006, 2.300 euro nel 2008, 2.050 euro nel 2010.

Per arrivare al 2011, ultimo anno in cui sono state fatte le rilevazioni dell’Aran (Agenzia di rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni).

In sette anni il divario fra la retribuzione media degli statali (27.811 euro nel 2011) e quella dei dipendenti del settore privato (26.190 euro nel 2011) si è ridotto da 2.600 euro a 1.620 euro.

Un divario destinato ad diminuire ancora con la Legge di Stabilità del governo Letta, come spiega Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera:

“La busta paga dello statale viene congelata almeno per un altro anno, con il blocco della contrattazione per tutto il 2014. Viene poi sospesa fino al 2017 l’indennità di vacanza contrattuale, che in teoria dovrebbe compensare proprio i mancati rinnovi. Cambiano le regole anche per la buonuscita, pagata in una sola tranche soltanto se al di sotto dei 50 mila euro. E vengono tagliati gli straordinari (rieccole le forbici) del 5% per poliziotti, militari e vigili del fuoco, del 10% per tutti gli altri. […] Sarebbe l’approdo finale di una scelta precisa, contenere i costi per gli stipendi della macchina statale, che ha attraversato almeno gli ultimi tre governi.

[…] E infatti il primo risultato arriva nel 2011. Dopo 31 anni di crescita continua, la spesa totale per gli stipendi dei dipendenti pubblici inverte la rotta: 170 miliardi, in calo dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Un risparmio possibile non solo con il blocco dei contratti che nel 2014 arriverà al quinto anno di fila. Ma soprattutto con lo stop al turn over che, rimpiazzando solo in parte chi va in pensione, ha fatto dimagrire la pianta organica del settore pubblico. Tra il 2006 e il 2011 sono stati di fatto cancellati 230 mila posti, il 6% del totale, e siamo così scesi a quota 3,4 milioni.
Ma se per il bilancio dello Stato i conti cominciano a tornare, abbassando la lente di ingrandimento viene fuori che ci sono anche altri problemi. […] Solo un dato per farsi un’idea: nei primi sei mesi di quest’anno, dicono le tabelle di Assofin, il numero dei dipendenti pubblici che ha chiesto un prestito garantendo in cambio la cessione del quinto dello stipendio è salito del 5,4%”.