Con circa mezzo milione di appassionati di calcio attesi questa estate in Sudafrica per la Coppa del Mondo e con oltre la metà delle prostitute locali positive al virus dell’Hiv, i Mondiali del 2010 rischiano di trasformarsin un disastro dal punto di vista della salute pubblica.
A lanciare l’allarme alcune associazioni che difendono i diritti delle prostitute a Cape Town, che chiedono al governo la depenalizzazione dei crimini legati alla prostituzione proprio per evitare il diffondersi dell’Aids. Eric Harper, direttore del Sex Worker Education and Advocacy Taskforce (SWEAT), ha detto alla Cnn che secondo i dati in suo possesso nella sola Cape Town operano almeno 3.000 professioniste del sesso e le Nazioni Unite stimano che in Sudafrica siano almeno 5,7 milioni i sieropositivi.
Secondo uno studio dell’Università del Michigan, condotto nel 2005, il 46% delle prositute di Johannesburg aveva l’Hiv. Harper ha aggiunto che oltre a quello dell’Aids esistono gravi rischi anche per altre infezioni veneree, oltre al problema delle gravidanze indesiderate e degli stupri. Attualmente in Sudafrica la prostituzione è proibita, ma la legge potrebbe essere modificata all’interno di un provvedimento quadro su tutte le violenze di carattere sessuale. Secondo Harper, fino a quando la prostituzione rimarrà illegale sarà difficile proteggere lavoratrici e clienti in modo particolare durante la fase finale della Coppa del Mondo. ”Dobbiamo fare in modo che si possano distribuire condom gratuitamente e che le prostitute siano in grado di denunciare eventuali violazioni dei diritti umani”.