GERUSALEMME – Svastica = Stella di David. Questi i graffiti choc rinvenuti in vari punti della Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Un ulteriore segnale – bollato subito da Israele – della situazione di crescente tensione che da tempo si verifica nel luogo santo sia ai musulmani sia agli ebrei che lo chiamano il Monte del Tempio, visto che sorge proprio sul Muro del Pianto.
Immediato il duro commento da parte del ministro degli esteri Avigdor Lieberman che ha accusato il leader palestinese Abu Mazen di ”incendiare gli animi” per i suoi commenti sulla Spianata delle Moschee. Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) – dopo i ripetuti incidenti delle settimane scorse tra manifestanti e polizia israeliana durante le festività ebraiche che hanno visto fedeli, e non, ebrei visitare la Spianata – è insorto affermando che il posto ”è stato dissacrato dai coloni ebrei” e che occorre una costante presenza palestinese per proteggerlo.
”Questa è la nostra moschea – ha spiegato – e non hanno diritto di entrarci e di sfilare. Non permetteremo la divisione della santa Moschea di Al-Aqsa, che è sotto attacco dei coloni. Loro cercano una divisione degli spazi della Moschea, ma noi saremo tutti ad Al-Aqsa e non lo consentiremo”.
Dopo aver sottolineato che ”i coloni sono stati fronteggiati dai fedeli”, Abu Mazen, che secondo i media israeliani ha definito i visitatori ebrei ”un gregge di bestiame”, ha annunciato di voler intraprendere ”sanzioni legali internazionali per proteggere Al-Aqsa”.
Abu Mazen è stato preceduto dal leader di Hamas in esilio Khaled Meshaal che giovedì scorso ha chiamato da Doha ”il nostro popolo nel paese ad accorrere ad al-Aqsa e a difenderla”, mettendo in guardia sul fatto che Israele ha intenzione di dividere il luogo santo.
Oggi Lieberman ha risposto per le rime al presidente Abu Mazen:
”Sta cercando ha detto – di infuocare l’area usando il più sensibile dei posti, il Monte del Tempio. Lui e l’autorità palestinese sono dietro i disordini tra i residenti di Gerusalemme est”.
Per Lieberman la richiesta di Abu Mazen ai palestinesi di difendere la Moschea di Al-Aqsa contro Israele mostra nel presidente palestinese
“un negatore della Shoah che parla di uno stato palestinese senza ebrei”.
E per questo ha dato al presidente dell’Anp dell”‘antisemita”. Ma lo scontro sulla Spianata ha visto protagonisti anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki moon e il premier Benyamin Netanyahu: in visita a Gaza una settimana fa, il primo si è detto ”molto preoccupato per le provocazioni che si ripetono nei luoghi santi di Gerusalemme”.
A stretto giro di posta Netanyahu ha replicato che ”sono estremisti palestinesi ad incitare alla violenza. Un incitamento diffuso dalla falsa diceria che Israele sta minacciando i luoghi santi islamici”.
Fatto sta che da settimane si ripetono incidenti e scontri sulla Spianata delle Moschee e per questo la polizia israeliana nello scorso fine settimana – dopo che venerdì si è svolta una manifestazione palestinese di protesta capeggiata da alcuni deputati arabi – ha limitato l’accesso ai fedeli musulmani consentendo l’ingresso solo a quelli al di sopra di 50 anni e alle donne.
Su graffiti ritrovati domenica, dipinti in blu in due differenti posti del luogo, è stata aperta un’inchiesta nel tentativo di scoprire gli autori.
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