Tolosa: esplosioni vicino casa del killer, teste di cuoio in azione

TOLOSA –  Tre esplosioni hanno risuonato pochi istanti fa attorno alla casa del killer di Tolosa, Mohamed Merah. E’ partito poco prima della mezzanotte, ora fissata per l’ultimatum, il blitz delle teste di cuoio. Partenza lenta, però. Perché le esplosioni iniziali sono state solo una strategia per intimidire Merah, per spingerlo ad arrendersi.

A confermare l’inizio dell’assalto da parte delle forze del Raid, per il sindaco, e’ stato l’assessore alla sicurezza del Comune, Jean-Pierre Havrin.    Dopo le tre esplosioni ravvicinate, ne e’ arrivata un’altra accompagnata da un chiarore nel cielo. Potrebbe trattarsi di granate ”accecanti”, che precedono l’assalto delle teste di cuoio, come era stato anticipato in giornata. Sul posto circola anche la voce che Merah si sia arreso subito dopo l’inizio dell’assalto. Dalla polizia intanto arriva la conferma che una delle esplosioni avrebbe sfondato la porta dell’appartamento dove si nasconde Merah.

Secondo quanto si apprende, gli agenti speciali aspettano ora la reazione di Mohamed Merah, sempre trincerato all’interno dell’appartamento. Per ora, il killer di Tolosa non avrebbe dato alcun segnale e le teste di cuoio attendono per entrare. L’appartamento avrebbe ora porte e finestre sfondate oltre che una grossa breccia nel muro.

Dopo le prime esplosioni è seguito un silenzio di qualche ora. Le teste di cuoio, come conferma la polizia, hanno avuto l’ordine di aspettare.  Poco dopo le due del mattino diversi colpi di arma da fuoco sono stati uditi  nella zona presidiata dalle teste di cuoio attorno alla casa in cui si e’ barricato da 22 ore Mohamed Merah, il killer di Tolosa.   Dopo le tre forti esplosioni delle 23:34, era sopraggiunto un quasi assoluto silenzio nella zona, immersa sempre nell’oscurita’ piu’ totale.

L’offensiva e’ stata decisa dopo 20 ore di tentativi e dopo che Merah ha rifiutato di arrendersi dopo varie promesse di consegnarsi alla polizia.

Gli investigatori: “Solo per intimidire”. Secondo fonti degli inquirenti, le quattro detonazioni udite attorno alla casa del killer di Tolosa, Mohamed Merah, sono ”intimidatorie” e puntano ad aumentare la pressione sul ricercato.    Le esplosioni, si apprende sul posto, avrebbero distrutto il portone di ingresso e mandato in frantumi gli sportelli delle finestre. Gli uomini delle forze speciali del RAID avrebbero preso la decisione dopo un ripensamento di Merah, che aveva in precedenza detto di volersi arrendere.    Altre due esplosioni sarebbero dovute a granate accecanti e assordanti, che servono per rendere inoffensivo e stordito per diversi secondi l’avversario. Secondo le ipotesi che circolano con maggior insistenza, la procedura precede l’assalto vero e proprio e una ripresa dei negoziati – dopo tale offensiva – sembra improbabile.

La giornata di mercoledì. Ore cruciali in Francia, dopo che  il ministero dell’Interno francese e l’Eliseo hanno smentito la notizia dell’arresto del killer di Tolosa, diffusa da alcuni organi di stampa. Mohammed Merah, 24 anni, franco-algerino, che doveva arrendersi nel primo pomeriggio, sembra ora intenzionato a farlo in serata, secondo quanto rivelato dal procuratore di Parigi, Francois Molins. L’uomo è accusato di essere l’autore dei sette omicidi commessi nella città e nella vicina Montauban negli ultimi giorni, tra cui la strage nella scuola ebraica in cui sono morti un rabbino di 30 anni e tre bambine. Il presidente Nicolas Sarkozy ha finora bloccato l’assalto finale delle teste di cuoio allo scopo di “prendere vivo” il sospetto assassino. Sarkozy ha anche detto che il killer era “pronto a uccidere di nuovo” stamattina. E aveva già individuato le prossime vittime: un altro soldato e due poliziotti.

Intanto, si apprende dalla procura, che è stata ritrovata la videocamera che Merah portava al collo al momento della strage: sembra che l’uomo avesse intenzione di diffondere su Internet i filmati con le sue azioni. Il procuratore, Francois Molins, ha detto che Mohammed Merah ha affidato l’apparecchio video ”a una persona di sua conoscenza, dentro una borsa”. Nella telefonata di rivendicazione da lui stesso fatta la notte scorsa a una giornalista di France 24, ha aggiunto il magistrato, Merah ha detto di aver intenzione di diffondere in rete le immagini delle sue azioni omicide.

Mohammed Merah ha rivendicato i crimini commessi a Tolosa e Montauban e ha affermato di ”aver sempre agito da solo”, ha poi precisato il procuratore Molins.  Ha detto di non aver alcun rimpianto, se non quello di non aver ucciso più persone. Ha detto inoltre di essere stato arrestato da Al Qaeda nel Waziristan.

(Foto LaPresse)

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