Turchia, esplosione e crollo in miniera: oltre 200 morti, 300 intrappolati

SOMA (TURCHIA) – Strage in una miniera di carbone in Turchia, a Soma, nel distretto di Manisa, 200 chilometri a sud di Istanbul: almeno 238 minatori sono rimasti uccisi in un’esplosione avvenuta martedì sera, 13 maggio. Centinaia di persone sono ancora sotto terra. Ottanta minatori sono stati soccorsi e portati in superficie, ma quattro di loro sono gravemente feriti. Alla notizia dell’incidente il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annullato una visita all’estero.

La corsa contro il tempo per salvare i minatori, che indossavano maschere antigas con un’autonomia fra i 45 minuti e un’ora e mezza, è iniziata alle 19. Di fronte alle riserve di ossigeno sempre più scarse i soccorritori hanno continuano a pompare aria fresca verso le gallerie in profondità. Ma non è bastato.

Secondo il governatore provinciale Bahattin Atci, fra 200 e 300 minatori sono rimasti bloccati a quattro chilometri dall’uscita in fondo alla miniera di carbone, proprietà di una società privata.

I soccorritori hanno iniziato a raggiungere alcuni dei minatori, vivi. Ma con il passare del tempo hanno estratto anche molti corpi ormai senza vita. L’esplosione è avvenuta durante un cambio di turno, probabilmente dovuta ad un corto circuito.

Al momento dell’incidente in fondo alla miniera c’erano 580 minatori. Circa 300, che si trovavano in altre gallerie, sono potuti fuggire subito.

I PRECEDENTI – Le carenze nella sicurezza delle miniere di carbone turche sono da tempo al centro di polemiche. Nel 2013 sono stati 93 i minatori morti nelle varie miniere del Paese. Nel novembre scorso 300 minatori si erano rinchiusi in fondo alla miniera di Zanguldak, nella regione del Mar Nero (dove nel 1992 una esplosione aveva fatto già 163 morti) per protestare contro le misure di sicurezza insufficienti dell’impianto.

Due settimane fa il principale partito di opposizione, il Chp di Kemal Kilicdaroglu, aveva chiesto in Parlamento che si aprisse un’inchiesta sulla sicurezza proprio nella miniera di Soma. La proposta era stata bocciata dall’Akp, il partito di Erdogan che ha la maggioranza assoluta nella Grande Assemblea di Ankara.

(Foto Ansa)

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