Ucraina, guerra civile sospesa dopo 27 morti? Ianukovich annuncia tregua (foto)

KIEV – Guerra civile in Ucraina, e il presidente dice basta e annuncia una tregua. Viktor Ianukovich ha annunciato una “tregua” per “fermare il bagno di sangue” e la ripresa dei colloqui con l’opposizione. Ci sono voluti 27 morti e una capitale (Kiev) messa a ferro e fuoco dai manifestanti perché si arrivasse a questa decisione.

Al termine di un incontro con i tre leader dell’opposizione, “le parti hanno dichiarato la tregua e la ripresa di colloqui per fermare il bagno di sangue e stabilizzare la situazione”.

Contemporaneamente (tanto per far capire qual è il clima che si respira) una donna è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco a Khmelnitski, nell’Ucraina occidentale politicamente più vicina all’opposizione, durante un tentativo di un gruppo di insorti di fare irruzione nella sede locale dei servizi segreti (Sbu).

L’ondata di morte aveva portato anche l’Unione Europea a minacciare il governo ucraino, minacciando l’adozione di sanzioni personali contro il presidente e gli uomini del suo entourage.

La Russia invece si è schierata apertamente con le autorità ucraine denunciando un tentativo di “colpo di Stato” da parte delle forze estremiste della piazza ed esigendo dai leader dell’opposizione lo stop delle violenze.

In piazza la violenza non ha fatto che crescere ora dopo ora: nonostante la proclamazione di una giornata di lutto nazionale in memoria delle vittime, il lancio di misure eccezionali “antiterrorismo” non faceva presagire nulla di buono, così come l’annuncio del ministero della Difesa di un possibile intervento delle forze armate e l’invio nella capitale di 500 paracadutisti da Dnipropetrovsk. Intanto i servizi segreti (Sbu) denunciano che più di 1.500 armi da fuoco sono finite “nelle mani di criminali”.

L’Ucraina rischia a questo punto di spaccarsi in due: da una parte le regioni orientali e meridionali, prevalentemente russofone e dove Ianukovich – anche se il suo livello di consenso è in calo – ha il suo feudo elettorale, e dall’altra quelle centro-occidentali, dove l’opposizione – sia quella nazionalista sia quella più moderata – gode di ampi margini di consenso. Ed è proprio nell’Ucraina occidentale, infatti, che i manifestanti sono tornati a fare irruzione in diversi edifici pubblici e a occuparli. E un tenente colonnello delle truppe del ministero dell’Interno ha già annunciato in una nota che non obbedirà a “ordini criminali”.

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