SINFEROPOLI – In Crimea sventola la bandiera russa. A Sinferopoli la mattina di giovedì 27 febbraio un gruppo di persone armate, in divisa mimetica, ha fatto irruzione nella sede del Parlamento e del Governo della penisola del Mar Nero, storicamente russa, senza che la polizia intervenisse a fermarli.
Gli uomini, russofoni, prima hanno sparato contro i vetri dell’ingresso, per entrare, poi, hanno tolto dal pennone la bandiera azzurra e gialla dell’Ucraina e hanno issato il tricolore russo, che sventola insieme alla bandiera della Repubblica di Crimea.
Già nella notte i contro-rivoluzionari russofoni, che si oppongono ai tatari schierati con Kiev, avevano issato delle barricate davanti alla sede del Parlamento a Sinferopoli. L’obiettivo dei russofoni è la convocazione di un referendum sulla secessione della Crimea dall’Ucraina.
KIEV – Intanto la situazione per chi governerà a Kiev si tinge sempre più di nero. Il premier designato, Arseni Iatseniuk, ha detto che lo Stato ha 75 milioni di dollari di debiti, mentre le obbligazioni ucraine ammontano a 130 miliardi di dollari. Iatseniuk ha definito “kamikaze politici” i ministri candidati al governo.
”Le pensioni non sono state pagate per intero da oltre un mese. La valuta straniera e le riserve auree sono state saccheggiate. Noi stiamo facendo tutto il possibile per impedire che la situazione si deteriori ulteriormente. Ci riusciremo. Non abbiamo altra scelta”,
ha assicurato Iatseniuk, confermando che il piano del nuovo governo sarà svelato oggi, giovedì 27 febbraio, con l’approvazione dei membri dell’esecutivo.