VENEZIA “Un motel di Segrate”: per i veneziani non c’è dubbio, il nuovo edificio dell’Hotel Santa Chiara sul Canal Grande sembra un volgare “motel di Segrate”. Una sorta di “Grande Bruttezza”, parafrasando “La Grande Bellezza”. Semplicemente una schifezza per Vittorio Sgarbi: “È una vergogna. Dovrebbe essere abbattuto e la soprintendente che ha dato l’ok essere dimissionata all’istante. Era il mio albergo, una volta. Non ci andrò mai più. Mai più. E spero che non ci vada mai più nessuno. Che quelle stanze in più restino vuote”. Sulla stessa linea d’onda Salvatores Settis: “È una schifezza che offende Venezia, offende i veneziani, offende tutti coloro che nel mondo amano la città. Non hanno neppure cercato di render meno invasiva questa intrusione. Vergogna, vergogna, vergogna!”.
Lo stesso proprietario dell’edificio Elio Dazzo, che per anni ha cocciutamente dato battaglia in tribunale per poter costruire l’obbrobrio, fatica a difendere la costruzione: “Mi sembra un’opera semplice, pulita, che non disturba…”. E al Gazzettino che lo definiva un immenso scatolone di cemento sul Canal Grande, Dazzo risponde così: “Chi è lei per dare giudizi? È forse un architetto? Non faccia l’architetto!”.