CARACAS – La sera del 15 aprile, a poche ore dalla conferma dell’elezione di Nicolas Maduro, il delfino di Hugo Chavez, a presidente del Venezuela, esponenti dell’opposizione sono scesi in piazza.
La polizia è entrata in azione con lacrimogeni per disperdere i manifestanti antichavisti a Caracas. Un gruppo di dimostranti si è seduto sull’asfalto bloccando la circolazione stradale in sfida agli agenti. Mentre decine di altri oppositori sono confluiti nella ‘Plaza Francia’ di Altamira, nell’est della città, per denunciare i risultati delle presidenziali e la proclamazione di Nicolas Maduro quale presidente.
Il presidente eletto venezuelano Nicolas Maduro intanto, ha fatto appello alla mobilitazione “in tutto il paese” contro le proteste lanciate dai sostenitori dell’opposizione, che contestano la sua elezione. “Continuo a fare appello alla pace: faccio appello al popolo a combattere nella pace”, ha dichiarato Maduro nel corso di una conferenza stampa al palazzo presidenziale, chiedendo “manifestazioni attraverso tutto il paese”.
Migliaia di manifestanti anti Maduro sono scesi in piazza dopo che il leader dell’opposizione Henrique Capriles aveva contestato la proclamazione della vittoria alle presidenziali e chiesto un riconteggio dei voti. Richiesta rigettata dal nuovo presidente venezuelano, che l’ha qualificata come “capricci borghesi”. Maduro, delfino del defunto leader Hugo Chavez, è stato ufficialmente eletto col 50,75% dei voti contro il 48,97% di Capriles nello scrutinio organizzato dopo la morte del carismatico dirigente socialista, stroncato da un cancro il 5 marzo scorso.
L’opposizione in piazza a Caracas (foto Ap/LaPresse)
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