No dinastie, monarchiche o repubblicane: Brunetta, Cicchitto, Verdini a Marina

No dinastie, monarchiche o repubblicane: Brunetta, Cicchitto, Verdini a Marina
Marina Berlusconi e Silvio. No alla dinastia hanno detto Brunetta, Cicchitto e Verdini

Ora la notizia è certa e ufficiale: Marina Berlusconi, alla anagrafe Maria Elvira, non guiderà la resuscitata Forza Italia. Lo dice il Giornale dello zio Paolo Berlusconi e ci si dovrebbe credere:

 “La carta Marina, per ora, resta nel mazzo. La soluzione politica, elettorale e di governo che vedrebbe Marina Berlusconi  al fianco e al posto di suo padre non è spendibile per mancanza di disponibilità da parte dell’interessata”,

ha scritto Fabrizio De Feo:

“La ipotesi che aveva acceso entusiasmo tra i militanti e anche tra diversi dirigenti del partito, come Daniela Santanché, tornata a ribadire che lei Marina Berlusconi alla guida del Pdl «la vedrebbe benissimo perché nella vita ha dimostrato di saperci fare come imprenditrice e come donna. A me non piacciono i politici di professione». Una tesi sulla quale non nascondono, invece, le loro perplessità Renato Brunetta e Fabrizio Cicchitto. Il dibattito, però, non è attuale, almeno per il momento, visto che la primogenita di Silvio Berlusconi ha smentito questa possibilità”.

La fronda interna fra i gerarchi del partito sembra essere un valido motivo. Se lo dice con onestà Fabrizio De Feo, ci elabora Davide Vecchi sul Fatto:

“Dal coro di giubilo s’è levata la bocciatura di Fabrizio Cicchitto. Che promette di avere eco nella futura rinascente Forza Italia. “Di successioni al momento non abbiamo bisogno, perché il leader rimane lui, Silvio Berlusconi”.

“Cicchitto auspica l’intervento di Giorgio Napolitano, per un atto di clemenza che salvi Berlusconi dalla condanna definitiva a 4 anni di reclusione. Del resto, ricorda il deputato che spicca tra le colombe del partito di Arcore, anche Napolitano “è stato oggetto di un attacco da Palermo (trattativa Stato-mafia, ndr), da cui si è potuto mettere al riparo per le guarentigie di cui giustamente gode il Presidente della Repubblica”.

“Cicchitto boccia la successione di Marina come un “errore: qualunque di surrogazione di tipo familiare; darebbe una sensazione di ripiego, laddove l’uomo è saldamente in campo. Semmai il problema è un altro: costruire un partito che sia veramente capace di sostenere il suo leader”.

Anche Denis Verdini è stato critico:

“Il passaggio a Marina? Deve dirlo Berlusconi, ma deve dirlo anche il partito, visto che siamo un partito”.

Renato Brunetta ha definito l’ipotesi come monarchica:

“Non mi piacciono le dinastie, né quelle monarchiche né quelle repubblicane”.

Cicchitto, riferisce Davide Vecchi basandosi su fonte anonima interna al Pdl

“dà voce a una ampia parte di partito che vorrebbe il tema fosse affrontato con maggior collegialità e non limitato allo squittire di qualche presunta amica di Marina”.

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