“È finito il tempo degli sceriffi. Non si governa la città con la demagogia”

“È finito il tempo degli sceriffi. Non si governa la città con la demagogia”
Luigi Nieri, vicesindaco di Roma (da Twitter)

Le ultime parole famose del vicesindaco di Roma Luigi Nieri:

“È finito il tempo degli sceriffi. Non si governa la città con la demagogia”.

Ne ha dato già prova, rinunciando a fare rispettare una ordinanza del sindaco Ignazio Marino da parte di un gruppo di zingari che dovevano essere trasferiti da un campo a un altro.

Il quadro del caos in cui vive Roma, non solo per il traffico ai Fori Imperiali ma anche per l’ordine pubblico, è descritto da Mauro Favale su Repubbica:

La giunta guidata da Ignazio Marino abbandona gli strumenti con i quali Gianni Alemanno ha governato, spesso in ottica emergenziale, i problemi del decoro urbano”.

La tesi del nuovo sindaco è che c’era

“troppa confusione normativa, troppi rischi di ricorsi e scarsa efficacia”.

Ora invece finalmente a guidare la Capitale c’è la gente giusta e, come i commenti dei vecchi film Luce, ecco come ci viene rappresentata:

“Lo spirito della nuova giunta lo sintetizza il vicesindaco Luigi Nieri in una frase: «È finita l’epoca dei sindaci sceriffi». Ma anche quello delle «ordinanze propaganda che non hanno avuto alcun tipo di effetto né per la città né per i romani»”.

“L’obiettivo, adesso, è quello di affrontare la materia con una complessiva riscrittura del regolamento di polizia urbana che porta la data del 1946. Aggiornato con una serie di modifiche nel corso degli anni, quel regolamento sta per essere scritto ex novo. È allo studio dei tecnici dell’assessorato guidato da Nieri e conterrà al suo interno prescrizioni a proposito di prostituzione e abusivismo commerciale ma anche occupazioni di suolo pubblico, schiamazzi per strada fino ad arrivare alla battitura dei tappeti o al posizionamento dei vasi di fiori sui balconi”.

Qualcuno a Roma comincia a preoccuparsi. Forse ti diranno anche entro quali ore puoi tirare l’acqua del water.

In realtà è già così e sono regole di buon senso e di buona educazione in uso un po’ in tutte le città. Sembra invece che non vada più bene, a quanto racconta Mauro Favale. Il regolamento

“attualmente in uso è composto da una settantina di articoli che vanno dalla “battitura di tappeti e altri oggetti” («È vietato scuotere, battere o spazzolare tappeti, panni o simili prima del sorgere del sole») ai “giochi sul suolo pubblico”, dai “panni stesi all’aperto” alle “fontane pubbliche” («È vietato bagnarsi nelle pubbliche fontane»)”.

È però sulla prostituzione che si concentra Luigi Nieri:

«ci sono dei temi sensibili, come la prostituzione, che devono essere affrontati da Questura e Prefettura. Roma Capitale darà il contributo necessario ma le ordinanze tanto sbandierate in passato non hanno portato a nulla».

Secondo Nieri, 13.680 multe nel 2012, in media 37 al giorno, di cui meno di 2.000 verso i clienti, in media 5 al giorno, sono poche.

Ma si sa, scopa nuova… l’importante è cambiare, magari perché non cambi nulla, magari solo per poter dire:

«La stagione dei sindaci che si occupano di tutto  non può funzionare. Non si governa la città con la demagogia e con la propaganda».

 

 

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