Il Manifesto del 31 gennaio“Tutto va come se non fosse accaduto nulla. La finanza insegue indisturbata rendimenti sempre più elevati degli investimenti speculativi, gonfiando bolle destinate a provocare effetti ancora più dirompenti di quella dei mutui americani. Le banche e gli enti locali sono sempre più coinvolti nel business dei derivati (Mps docet, e c’è solo da sperare che non scoppi la bomba atomica delle banche tedesche).
L’economia reale è in blocco e la politica economica è polarizzata dall’ossessione dei bilanci pubblici, letti con le lenti del più miope e gretto monetarismo. Fingendo di ignorare che le politiche di austerità non possono non aggravare, insieme alle sperequazioni sociali, la situazione debitoria dei paesi che hanno difficoltà ad attrarre investimenti dall’estero. È uno scenario da incubo”
Alberto Burgio, “La rimozione della crisi”, Il Manifesto, 31 gennaio 2013