“Guardi che l’Italia è molto più libera di quel che voi credete, grazie al mercato nero e all’evasione fiscale. Il mercato nero, Napoli, e l’evasione fiscale hanno salvato il vostro Paese, sottraendo ingenti capitali al controllo delle burocrazie statali. E per questo io ho più fiducia nell’Italia di quel che si possa avere dalle statistiche, che sono pessimiste. Il vostro mercato nero è un modello di efficienza. Il governo un modello di inefficienza. In certe situazioni un evasore è un patriota. Ci sono tasse immorali. Non facciamo moralismi, un conto è rubare o uccidere, un conto evadere le tasse. Lei ha mai conosciuto qualcuno che obietta al contrabbando, se non semplicemente per il pericolo di venir catturato?”.
Avete capito così, dalla viva voce di Friedman il suo credo, come condensato nel celebre volume, scritto con Anna Schwartz sulla storia della politica monetaria americana e come tramandato agli allievi: il Welfare state offende i valori antichi dell’umanesimo, argomentava già nel 1962 “Capitalism and Freedom”, scritto con la moglie Rose. Ora ascoltate il profeta sull’Italia.
“Siete un grande Paese. Grande tradizione di mercato, voi inventate banche e contabilità . Allora dovete passare dal 50 per cento dell’economia controllata dallo stato al 10 per cento. Ecco come: 1) Privatizzare. 2) Privatizzare. 3) Privatizzare”.
Milton Friedman, il capostipite della scuola di Chicago, intervistato da Gianni Riotta per il Corriere della Sera il 30 maggio 1994
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