Ottiero Ottieri: gli intellettuali-impiegati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2013 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Ottiero Ottieri: gli intellettuali-impiegati

Ottiero Ottieri

“Sto nella zona editoriale ambigua, abitata – come spesso nel giornalismo – da individui scontenti, spostati o falliti. Sono gli intellettuali-impiegati (alla cui schiera mi sono aggiunto), peste della società e di se stessi, angosciati angoscianti, monotoni anche se di vivace intelligenza, sbattuti fra la novità perenne della cultura e la routine, eternamente aspiranti ad una libertà che non si capisce se non si sanno meritare o se non venga data loro da un mondo incomprensivo e crudele: la libertà di «creare».

I profani s’ingannano quando credono che quello editoriale sia un lavoro più spirituale di tutti gli altri. Se la casa editrice non attraversa un periodo di eccezionale senso culturale, ne esce un’aria viziata di letteratura fredda e di mestiere. Lo scrittore-impiegato viene usato come una macchinetta che produce soffietti, avvisi pubblicitari. I libri non li legge, li fiuta rapidamente tanto per sentire l’odore e trasformarlo subito in pubblicità”.

Ottiero Ottieri, «La linea gotica», Guanda, pagine 204, € 22. Brano pubblicato a cura di Giorgio Dell’Arti su La Stampa del 2 novembre 2013.