Matteo Renzi sulle orme di Juan Peron:
“Torniamo a un principio di giustizia sociale”.
“Non è possibile che l’amministratore delegato di una società guadagni 1.000 volte in più dell’ultimo operaio”.
“Dare un po’ meno a chi guadagna milioni e rimettere in moto economia e ceto medio”.
Parole che fanno paura: a Beppe Grillo perché vanno a pescare nel suo immaginario e anche a chi ha ancora un po’ di cervello e ha già visto o letto dove portano queste idee, alla progressiva implosione.
La strada l’ha tracciata Juan Peron, in Argentina, 70 anni fa: era la terza via, quella del Giustizialismo, parola che in Italia ha assunto con Mani Pulite un significato ma che in quello suo originale rappresentava il partito di Peron e le sue idee.
Matteo Renzi se la prende con i capi delle aziende, non con i padroni come il suo amico Diego Della Valle, che guadagna non mille volte ma un milione di volte quanto un operaio e che infatti appoggia pubblicamente Renzi nelle sue uscite demagogiche.
E non se la prende nemmeno con i padroncini, i piccoli imprenditori come il suo amico Marco Carrai, quello che gli pagava l’affitto di casa.