Gli animali notturni si orientano guardando le stelle Gli animali notturni si orientano guardando le stelle

Animali notturni, ecco come si orientano: guardano le stelle

Gli animali notturni si orientano guardando le stelle
Le stelle della via latte

STOCCOLMA –  Per trovare la strada verso casa, gli animali notturni osservano le singole stelle e la Via Lattea. E’ quanto emerge in uno studio della Lund University, in Svezia: uccelli migratori, coleotteri, tarme, rane e foche e altri animali si affidano alla luce delle stelle.

La ricerca descrive i vantaggi degli animali notturni: circolano meno parassiti e predatori e non ci sono altri “concorrenti” alla ricerca di cibo, al contrario di quanto accade durante il giorno.

“In particolare per gli animali che migrano o cercano cibo a grandi distanze, le ore più fresche della notte sono preferibili al calore del sole” e una delle capacità fondamentali degli animali notturni è quella di saper mantenere un forte senso dell’orientamento.

Gli uccelli migratori spiccano il volo al tramonto e si affidano alla loro bussola magnetica, ma anche alla loro bussola stellare quando per orientarsi utilizzano le singole stelle.

Ma non tutti gli animali notturni usano le singole stelle come guida, ad esempio gli scarabei stercorari preferiscono affidarsi direttamente alla luce della Via Lattea, che spicca nel cielo scuro della notte”, spiega il report.

“Gli animali che hanno occhi simili ai nostri riescono a distinguere le singole stelle, cosa che non avviene probabilmente con gli insetti che hanno occhi composti e che quindi non riescono a vedere la singola stella e si affidano alla luce della Via Lattea”, ha osservato il ricercatore James Foster e aggiunto che tuttavia: “Sappiamo ancora molto poco di come gli animali notturni vivono e interpretano il cielo notturno. Nessuno, ad esempio, ha ancora determinato se e in che modo gli uccelli migratori cambino punto di riferimento nel cielo notturno quando passano l’equatore” ma Foster crede che “le nuove tecnologie permetteranno di scoprire altre specie che osservano il cielo stellato come guida nelle ore più buie della notte”.

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