Asina violentata a Roma, padrona: “Sta bene, cerchiamo lui”

Asina violentata a Roma, padrona: "Sta bene, cerchiamo lui"
Asina violentata a Roma, padrona: “Sta bene, cerchiamo lui”

ROMA – L’asina violentata al parco della Caffarella a Roma sta bene e la caccia allo stupratore è in atto. La padrona di Mela, questo il nome dell’asinella legata ad un palo e stuprata da un uomo, ha confermato che l’animale sta bene nonostante quanto accaduto. Francesca Riccioni, la figlia del proprietario dell’azienda agricola della Vaccareccia, ha ribadito che stanno cercando la verità e smentito che sia stato il padre ad abusare sessualmente dell’asina.

Elena Panarella sul Messaggero ha raccolto la testimonianza della Riccioni, che ha dichiarato:

“«Siamo i primi a voler accertare la verità su Mela, la nostra asinella. Ma di certo non è mio padre, il pastore, a fargli del male così come hanno raccontato in questi giorni. Stiamo qui dal ’76 ci conoscono tutti – continua – siamo in regola con tutti i permessi. Abbiamo oltre due mila ovini e produciamo latte da sempre. I nostri animali sono liberi così come l’asinella. Se qualcuno fa del male a loro e come se lo facesse a noi».

La storia delle violenze all’asinella Mela nasce da una passeggiata tra i sentieri del parco, una donna ha raccontato di aver visto «un uomo che abusava di un asina». La notizia è stata poi diffusa dall’Associazione animalisti italiani, dopo che la signora ha denunciato il fatto ai carabinieri della stazione Tuscolana.

«Abbiamo fatto venire i veterinari per accertare le condizioni dell’animale ma di sicuro non è un asino maltrattato questa è un’illazione – continua Francesca – noi la leghiamo solo quando le pecore devono passare per rientrare nei loro recinti, per il resto della giornata è libera. Se c’è qualcuno che fa del male a Mela vogliamo scoprirlo. Le accuse lanciate dall’associazione nei nostri confronti sono infondate, la nostra azienda è stata sempre frequentata da bambini e famiglie proprio perché ci sono gli animali. Purtroppo dal video non si riconosce la persona che avvicina l’asino e né tanto meno cosa stia facendo. Ecco perché abbiamo chiesto anche noi ai carabinieri di far luce su questa vicenda». E aggiunge: «Mio padre sta qui da decenni, si alza tutte le mattine alle quattro e come tutti sanno è una persona per bene. Vive per la sua famiglia e per i suoi animali figuriamoci se avesse mai potuto accettare che qualcuno potesse far del male all’asinella»”.

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