Cani di razze pericolose, a Milano obbligo di corso e patentino per i padroni Cani di razze pericolose, a Milano obbligo di corso e patentino per i padroni

Cani di razze pericolose, a Milano obbligo di corso e patentino per i padroni

Cani di razze pericolose, a Milano obbligo di corso e patentino per i padroni
Cani di razze pericolose, a Milano obbligo di corso e patentino per i padroni (Foto Ansa)

MILANO  –   Un corso di tre giorni all’Ats per avere il patentino: a Milano chi vorrà tenere un cane di razze considerate pericolose come, per fare qualche esempio, il Pit Bull o il Cane Corso, dovrà sottoporsi ad un corso ad hoc per imparare a gestire l’animale. 

Il Consiglio comunale del capoluogo lombardo ha approvato l’emendamento che modifica il nuovo regolamento degli animali e che istituisce l’obbligo del patentino per i padroni di razze considerate potenzialmente pericolose.

La lista di queste razze è contenuta in un altro emendamento che sarà discusso dal Consiglio comunale nella prossima seduta. Tra i cani menzionati ci sono ad esempio, per citarne solo alcuni, American Bulldog, cane da pastore del Caucaso, Dogo argentino, Pit Bull, Bull Terrier, American Staffordshire Terrier, Cane Corso. 

Secondo quanto riferisce La Repubblica, a Milano si stima ci siano 100mila cani, 30mila dei quali sono da difesa e potenzialmente aggressivi. I padroni di questi cani che non frequenteranno il corso rischiano una multa fino a 500 euro. 

L’emendamento approvato, presentato da Carlo Monguzzi, prevede l’obbligo per i padroni di questi cani di seguire un corso di tre giorni all’Ats per imparare a gestire gli animali. Contraria all’emendamento l’opposizione di centrodestra e il Movimento 5 stelle. “Ci sono razze potenzialmente pericolose, perché selezionate dall’uomo con una certa morfologia. – ha detto il Garante degli animali del Comune di Milano, Gustavo Gandini -. Un bravo addestratore può portare in giro queste razze con il rischio minimo. Il patentino è un fatto di educazione, è un corso di tre giorni che l’Ats si è resa disponibile a fare”. (Fonti: Ansa, La Repubblica)

 

 

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