Cocullo (L’Aquila): vietato dar da mangiare ai gatti. Ordinanza del sindaco

Cocullo (L'Aquila): vietato dar da mangiare ai gatti. Ordinanza del sindaco
Cocullo (L’Aquila): vietato dar da mangiare ai gatti. Ordinanza del sindaco (Foto archivio Ansa)

COCULLO (L’AQUILA) – Tempi duri per i gatti di Cocullo, piccolo Comune abruzzese in provincia de L’Aquila conosciuto per il rito dei Serpari in occasione della festa di San Domenico. Il sindaco, Sandro Chiocchio, ha emesso un’ordinanza che vieta di dar da mangiare ai mici. Un modo per fermare il proliferare del randagismo in paese, in particolare nelle vie del centro storico.

Con l’avanzo dei pranzi, piccole dosi di latte e pezzetti di carne, vengono nutriti anche i gatti randagi, che però fanno i propri bisogni lungo le strade del piccolo centro, “dando luogo a seri problemi di carattere igienico-sanitario”. Così il sindaco ha deciso di emettere l’ordinanza come soluzione estrema, perché “nonostante antiestetiche e anacronistiche lettiere, il problema non solo resta irrisolto, ma si è addirittura aggravato. E sono in aumento le proteste e le lamentele di cittadini, letteralmente nauseati dal cattivo odore diffuso dai bisogni sparsi ovunque dai felini”.

La decisione non è però piaciuta agli animalisti, che chiedono che l’ordinanza venga revocata: “Il sindaco di Cocullo deve annullare immediatamente l’ordinanza emessa contro i gatti randagi. Se non lo fa daremo mandato ai nostri legali di procedere ai sensi di legge contro la sua persona denunciandolo alle autorità competenti per maltrattamento di animali”, tuona Walter Caporale, presidente di Animalisti Italiani onlus.

“L’ordinanza non è né contro i gatti, né contro i cittadini che danno loro cibo”, ribatte il sindaco di Cocullo. “Le strade oggetto di ordinanza sono quelle in cui non è presente alcuna area verde dove i gatti possano espletare i propri bisogni fisiologici e, essendo continuamente ingozzati di cibo fino allo stare male, producono escrementi che rendono impraticabili le stesse strade, minando la salute pubblica: sfido chiunque a far giocare un bambino su strade così mal ridotte” precisa il sindaco. “Avendo tentato per lungo tempo di sensibilizzare in ogni modo a limitare l’eccessivo nutrimento dei gatti in quelle aree, e avendo addirittura posizionato delle apposite lettiere lungo le suddette vie, ad oggi la situazione è diventata insostenibile, nonostante la continua pulizia – sottolinea Chiocchio – il provvedimento si è reso perciò necessario e fatto in accordo con le persone che principalmente nutrono abitualmente gli animali, concordando che per il bene della collettività e dei gatti stessi questi possano essere nutriti anche a poche decine di metri di distanza da tali strade principali, essendo il borgo di piccole dimensioni e immerso nel verde”.

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