Coronavirus, boom di richieste di cani. Ma il decreto blocca le adozioni Coronavirus, boom di richieste di cani. Ma il decreto blocca le adozioni

Coronavirus, boom di richieste di cani. Ma il decreto blocca le adozioni

Coronavirus, boom di richieste di cani. Ma il decreto blocca le adozioni
Coronavirus, boom di richieste di cani. Ma il decreto blocca le adozioni (Foto archivio Ansa)

ROMA  –  Chi ha pensato di andare ad adottare un cane per farci le passeggiate in tempi di emergenza coronavirus dovrà ricredersi. Il decreto del 12 marzo ha bloccato anche le adozioni. E così canili e gattili si ritrovano ancor più in una situazione di crisi. 

“Il problema sarà reggere l’impatto quando aumenteranno gli abbandoni e diminuiranno le adozioni”, raccontano al Fatto Quotidiano dal canile di Lodi. Anche perché dopo la chiusura delle scuole molte famiglie erano andate a cercare cani da adottare per i loro figli, ma adesso è tutto bloccato. “I nostri volontari nell’emergenza si sacrificano. Hanno i permessi per spostarsi preparati dal nostro presidente. Il nostro veterinario è a disposizione 24 ore su 24 e abbiamo scorte di cibo per almeno tre mesi. Il problema sorgerà nelle prossime ore perché per decreto giovedì 12 marzo ci è stato imposto il blocco delle adozioni e i soli utenti che potranno venire in canile saranno i proprietari dei cani accalappiati per venire a riprenderseli”.

A preoccupare Serena Fiorilli, del canile di Trebbo di Reno (Bologna), sono “i cani che erano già stati prenotati e sarebbero dovuti andare nella loro nuova casa. Abbiamo paura che molte adozioni previste si perdano. In questo momento le persone che prima si erano avvicinate con prudenza non mettono più al primo posto l’idea di condividere la propria vita con un animale”, sottolinea al Fatto Quotidiano. 

Cinzia Maddalena, del gattile di Conegliano (Treviso), è meno pessimista: “L’amore per cani e gatti vince sempre anche in questi momenti delicati. Siamo riusciti ad ottenere i lasciapassare anche per le gattare che vanno a portare cibo nelle colonie feline limitrofe. Ora abbiamo una trentina di gatti adulti e a breve arriveranno i cuccioli, pensate che c’è già chi, speranzoso che dal 3 di aprile tutto torni alla normalità, ha già prenotato i gattini ancora in gestazione. A breve comincerà a mancare sostegno economico proprio per i cuccioli. Hanno bisogno di vaccini e continui check-up. I nostri veterinari ci aiutano, ma l’elemento maggiore di criticità sarà quello delle spese sanitarie. A livello personale ho un’unica gioia: in questo momento difficilissimo posso rimanere più tempo a casa con i miei cani e gatti. Non gli toccherà più vivere scene buffe e solitarie come nel film Pets. Sarò lì con loro in attesa che l’emergenza finisca”. (Fonte: Il Fatto Quotidiano)

 

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