Fukushima, animali selvatici in zona esclusione come a Chernobyl Fukushima, animali selvatici in zona esclusione come a Chernobyl

Fukushima come Chernobyl: gli animali si riprendono la zona di esclusione

Fukushima, animali selvatici in zona esclusione come a Chernobyl
Fukushima, animali selvatici riprendono la zona di esclusione (Frame da YouTube)

ROMA – Proprio come a Chernobyl, anche a Fukushima gli animali selvatici si riprendono la zona di esclusione devastata dal disastro nucleare del marzo 2011. Se il governo del Giappone ha deciso di ritardare di altri 5 anni la rimozione del magma radioattivo rimasto intrappolato nella centrale nucleare, la natura invece si riappropria del suo spazio e fiorisce.

L’Università della Georgia ha pubblicato uno studio sulla rivista Frontiers in Ecology and the Environment che ha individuato oltre 20 specie che vivono dove le radiazioni sono ancora pericolose per l’uomo, tra cinghiali, lepri, fagiani, orsetti, cani, gatti, volpi e macachi. 

James Beasley, professore e autore dello studio, ha spiegato: “I nostri risultati rappresentano la prima prova che numerose specie di animali selvatici sono ora abbondanti a se stessi in tutta la zona di evacuazione di Fukushima, nonostante la presenza di contaminazione radiologica”.

Per individuare le specie animali, i ricercatori hanno piazzato oltre 100 telecamere nei dintorni della centrale di Fukushima e hanno raccolto 267mila foto di animali selvatici in 120 giorni. Di queste, 46mila erano di cinghiali. Questi dati, secondo i ricercatori, dimostrano che senza l’uomo la fauna selvatica prospera libera, e che l’effetto umano ha quindi un impatto maggiore sugli animali e sul loro proliferare rispetto alle radiazioni. (Video da YouTube)

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