ROMA – Attenzione al gatto del Bengala, il leopardo da salotto. Alla gatta Amber, felina molto timida, piaceva uscire in giardino grazie alla porticina, aggiunta a quella d’ingresso e che i padroni avevano aperto appositamente per lei. Un giorno,però, non fece in tempo a mettere il muso fuori, che si sentirono urla di gatti in tutto il vicinato. Quando il tafferuglio terminò, Amber era ferita e sanguinante, con un graffio profondo lungo il fianco che necessitava di punti e di cure antibiotiche prescritte dal veterinario.
Ma chi aggredì la povera micia? Forse, il cane di un vicino? Dopo poco, invece, la padrona di Amber, Laura Wilkins, scoprì che non era stato un cane, bensì un altro gatto, il Bengala. Che non sia il tipico animale domestico, lo si capisce già dall’aspetto: lunghe orecchie a punta, occhi verdi e penetranti e una pelliccia maculata che lo fanno somigliare ad un ocelot sudamericano.
Negli ultimi tempi, è molto popolare online il video di un “gatto gigante”, che si aggira per le campagne del Warwickshire, spargendo il terrore tra i residenti, che temevano potesse trattarsi di un leopardo. Si è invece scoperto che si trattava di Hiro, un gatto del Bengala di 4kg.
I gatti di questa specie, furono creati in laboratorio nel 1970 in America, quando lo scienziato William Centerwall, incrociò il tipo domestico con un leopardo, animale selvaggio che viveva nelle foreste del sudest asiatico. Come suggerisce il nome, questi animali sembrano leopardi in miniatura, e un paio di ibridi frutto di gatti leopardo e gatti domestici esistevano in Malesia dal 1920.
Continuando a incrociare generazione dopo generazione, selezionando ogni volta il gatto dall’aspetto più selvaggio, gli allevatori hanno scelto le caratteristiche che preferivano da far assumere all’animale, che includono talvolta, anche un comportamento aggressivo. E proprio come il suo “parente”, il gatto Bengala ha un forte istinto che lo porta a cacciare e ad uccidere le sue prede.
Sono anche estremamente territoriali, cacciano qualsiasi gatto si avvicini al loro territorio o qualsiasi altra cosa che tenti di invadere il territorio: il che può andare bene nella giungla ma causare grandi problemi nelle aree residenziali. Solitamente pesano tra i 4-5kg, leggermente di più di un gatto “normale”. Chi lo possiede, a volte lo descrive come “psicotico”, o il “bullterrier del mondo felino” e alcune persone pensano sia solo questione di tempo, prima che si legga sui giornali dell’attacco di un Bengala ad un bambino.
Una soluzione, riporta il MailOnline, sarebbe quella di tenere il gatto il più possibile in casa, affinché non incontri altri animali, ma sembrerebbe che a volte, i padroni del felino (spesso uno status symbol, sull’onda della moda della star americana Kourtney Kardashian) risultino essere più anti-sociali del Bengala stesso. Diversi proprietari di gatti aggrediti da Bengala, che hanno provato a lamentarsi per le ferite riportate dal loro animale a quattro zampe, hanno ricevuto il benservito anche dai proprietari. La questione ha sollevato parecchie polemiche in Inghilterra, al punto da dover addirittura essere discussa in Parlamento.
E mentre possedere un leopardo richiederebbe una licenza, del 1976, per “animali selvaggi e pericolosi”, la legge è stata emessa ben prima che i Bengala arrivassero sul mercato come animali da compagnia. Così, almeno per il momento, i proprietari hanno ancora la legge dalla loro parte. Grazie ad internet, cresce il numero di commercianti senza scrupoli che pubblicizzano e vendono animali che risultano poi essere una minaccia per gli altri gatti, a causa della loro aggressività.
“In almeno tre occasioni siamo tornati a casa, con i Bengala che erano riusciti a fare irruzione, facendo scappare la nostra gatta. Sono come i Terminator dei gatti” ha detto Laura, la proprietaria di Amber. “Le persone si lamentano delle volpi di città, ma una volpe non è mai entrata dentro casa mia!” ha proseguito il marito. Laura ha provato a gettare acqua sugli intrusi che si erano scagliati sulla povera Amber, ma anche in questo il Bengala si differenzia dal classico gatto: il “micione”, infatti, adora essere bagnato e giocare con l’acqua!