Gatti, come educarli: 6 consigli degli esperti

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2017 - 12:39 OLTRE 6 MESI FA
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Gatti, come educarli: 6 consigli

Tra gli amanti di animali si parla spesso dell’educazione e dell’addestramento dei cani, quasi mai di quelli dei gatti. Eppure anche i gatti, come i cani, si possono e si devono educare. 

I mici possono avere caratteri molto diversi tra loro: ci cono quelli più introversi e solitari, quelli che amano le coccole ma sono tranquilli e quelli che, invece, chiedono di giocare. Come per i bambini, l’educazione va data soprattutto nei primi mesi di vita dell’animale, ma non solo. Se, quindi, adottate un micio non più giovanissimo, non disperate: si può sempre insegnargli qualcosa, anche se magari ci vorrà un po’ più di tempo perché cambi le sue vecchie e ormai consolidate abitudini.

Focus ha chiesto il parere di Maria Cristina Crosta, medico veterinario alla Clinica Gran Sasso a Milano, e Laura Borromeo, comportamentista felina. Ecco i sei suggerimenti per l’educazione di un micio data dalle due esperte.

  1. CONCEDIGLI TEMPO – Se, come abbiamo detto, i primi mesi di vita di un gattino sono decisivi nel formare la sua educazione e il suo comportamento in generale, è altrettanto vero che anche i mici adulti amano la compagnia dei loro amici umani. Per questo motivo dedicare loro del tempo è fondamentale per entrare in sintonia con il gatto e, quindi, insegnargli qualcosa. Il tempo deve essere dedicato al gioco ma non solo: l’importante è sviluppare un rapporto con il micio.
  2. NON FARLO ANNOIARE – I gatti possono passare giornate intere a dormire, ma questo non vuol dire che amino farlo. Soprattutto se si tratta di mici che vivono chiusi in casa, da soli, è bene ricordare che questi hanno bisogno di contatti umani. Se anche non si può stare molto tempo in casa, è bene lasciare al proprio micio qualcosa, come un indumento o un accessorio, che abbia il proprio odore, così che il micio possa tenerlo vicino a sé (oppure, come spesso accade, mettercisi direttamente sopra).
  3. NON IGNORARLO – Il concetto di fondo è sempre lo stesso: anche se i mici possono stare bene da soli questo non significa che non abbiano bisogno di nessuno. In alcuni casi se si sentono abbandonati o ignorati ci possono inviare dei segnali: per esempio, rifiutare di usare la cassetta e iniziare e sporcare in giro può voler dire che ci siamo dimenticati di cambiare la sabbia. Se, invece, il micio si sdraia sulla tastiera del computer mentre lavoriamo può voler dire che, molto semplicemente, ci sta chiedendo delle attenzione. I segnali che i gatti mandano, come si può vedere, sono molto chiari. Basta non ignorarli.
  4. I SEGNALI DEL CORPO – I gatti mandano segnali agli umani anche attraverso il loro corpo. Per questo è importante capire e interpretare correttamente il movimento della coda e delle orecchie, ma anche il tono del miagolio del gatto. Se si impara a comunicare con il proprio micio sarà anche più facile capire se qualcosa non va.
  5. NON FARGLI SCHERZI –  I gatti amano molto le coccole ma non sopportano gli scherzi, specialmente quelli troppo maneschi. Per questo bisogna stare attenti soprattutto con i bambini che possono magari tirare loro la coda, ma anche con persone non abituate alla dolcezza dei mici.
  6. NON PICCHIARLO – Mai picchiare un gatto. Non solo non gli si insegnerà nulla, ma si innesterà in lui un comportamento violento o timoroso, con la conseguente perdita di fiducia nei vostri confronti. Alla fine, insomma, i mici sono molto più simili agli umani di quanto si pensi.