ROMA – Lasciare il proprio cane da solo in giardino è reato: integra il reato di abbandono di animali. Lo ha sancito la Corte di Cassazione, confermando la condanna a duemila euro di multa nei confronti di un uomo giudicato responsabile di aver causato gravi sofferenze al proprio pastore tedesco.
L’animale in specie, spiega Marina Crisafi sul sito dello Studio Cataldi, viveva in condizioni di salute precarie, tanto che secondo i testimoni non si reggeva sulle zampe, emanava cattivo odore, aveva macchie di sangue sul corpo e soffriva di otite.
Nonostante il tentativo di difesa del proprietario, la Cassazione ha confermato la sentenza del giudice di merito, ritenendo integrata la responsabilità penale dell’uomo per il fatto che abbia tenuto il cane “in un luogo lontano dalla propria casa, e quindi con poche occasioni di stare in sua compagnia”. A pesare anche le condizioni di salute precaria.
Quello che i giudici rimproverano al proprietario del pastore tedesco è “l’omessa prestazione di cura e assistenza, dovuta ad un comportamento di trascuratezza colposa”.
E in base alle leggi vigenti, costituiscono maltrattamenti idonei ad integrare il reato di abbandono di animali “non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà, ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica degli stessi, procurando loro dolore e afflizione”. Questo è proprio quanto ravvisato dal giudice di merito alla luce delle condizioni igienico-sanitarie in cui era tenuto il povero cane, spiega Studio Cataldi. Per cui reato confermato e padrone condannato anche al pagamento delle spese di giudizio.