Nell’ultimo periodo si è parlato molto della questione sacchetti biodegradabili a pagamento. Sui social molti utenti si sono scatenati a criticare l’iniziativa di legge del governo Gentiloni. Senza entrare nei dettagli della questione, possiamo rilevare come i rifiuti e la raccolta differenziata siano diventati un tema sempre più importante, visto che le conseguenze concrete sono poi evidenti a tutti (chi vive in città come Roma, in cui la differenziata e la raccolta dei rifiuti in generale, stentano, lo sa bene). Anche chi ha un gatto deve, per così dire, farsi carico della raccolta differenziata dei suoi bisogni… Parliamo della lettiera. Dove va buttata?
Le sabbiette per la lettiera dei gatti non sono tutte uguali. Come abbiamo già visto, ci sono sabbie agglomeranti e non agglomeranti, al silicio o ecologiche. Alcune di queste possono essere smaltite semplicemente nella toilette o nella raccolta dell’umido, altre no, e vanno nell’indifferenziata. Vediamo bene la differenza.
Per tutte le lettiere ci sono alcune regole imprescindibili: vanno pulite tutti i giorni, soprattutto dai bisogni solidi, e comunque vanno svuotate interamente almeno una volta ogni tre settimane, per far sì che l’ambiente sia sempre pulite e non odori troppo e così di gradimento del nostro micio, che altrimenti potrebbe pensare di attuare la sua personale protesta facendo i bisogni in giro per la casa.
LETTIERA TRADIZIONALE O IN SILICIO – Detto questo, bisogna ricordare che se gli escrementi vanno sicuramente buttati nell’umido, altrettanto non si può dire della sabbia, o almeno non sempre. Se si tratta di una sabbia classica, di materiale artificiale, non biodegradabile, allora va buttata nell’indifferenziata. Questo vale anche per la lettiera in silicio.
LETTIERA BIODEGRADABILE – Diverso è il discorso per quanto riguarda la sabbia biodegradabile. Ce ne sono diverse in commercio: a base di segatura, di trucioli, di argilla, di sabbia naturale, di paglia o di carta. In questi casi si tratta di materiale compostabile, che può quindi essere tranquillamente smaltito con l’umido o anche direttamente in bagno, ma facendo attenzione a non esagerare con le quantità per non rischiare di intasare lo scarico.