Mistero nell’Arno: il delfino che nuota nel fiume da 2 mesi è malato?

PISA – Mistero sul delfino che dal 31 dicembre scorso vive indisturbato nelle acque del fiume Arno a Pisa. La scoperta di alcune chiazze rosse sul corpo del mammifero aveva fatto preoccupare i veterinari che lo monitorano da tempo al punto che il quotidiano La Nazione, che ne dava notizia, parlava di una spedizione in acqua per riportarlo in mare aperto. Ma lo staff del Centro di ricerca  e studi sui cetacei (Cetus) di Viareggio, smentisce: “Ogni giorno andiamo lì per controllare il suo stato di salute. Ci sono alcuni graffi – dicono gli esperti – dovuti con tutta probabilità a qualche ramo portato dalla corrente, nei giorni scorsi più forte quando l’Arno si è ingrossato, ma nessun’altra anomalia”.

L’ipotesi che la sua permanenza in acque dolci possa aver fatto ammalare l’animale aveva fatto scattare l’urgenza di scortarlo nel suo habitat naturale. Il delfino è comparso per la prima volta nelle acque del fiume, in città, lo scorso 31 dicembre e da allora si è fatto vedere sempre più spesso da bambini e curiosi che affollano, soprattutto nei giorni festivi, le sponde dell’Arno per seguire la sua evoluzione. Il mammifero infatti nuota ormai indisturbato insieme ai canottieri che si allenano lungo il fiume nel tratto urbano e sono centinaia le foto postate sui social di persone che lo ritraggono mentre salta, nuota e sembra improvvisare spettacoli come in un delfinario.

C’è pure chi, come il presidente di Confesercenti, Antonio Veronese, ha pensato di farne un’attrazione turistica permanente: “Si tratta di un evento più unico che raro – ha affermato  – che sta facendo il giro del mondo: basta passare dai lungarni per vedere quante persone continuano ad assieparsi per immortalare il delfino”. “Come sostengono gli esperti – prosegue Veronese – se non ci sono elementi di disturbo, l’animale potrebbe rimanere in Arno per lunghi periodi pur non essendo il suo habitat naturale”. Di qui la proposta di Confesercenti: “Perché non mettersi a lavoro con l’Università per capire se fosse possibile trasformare questo tratto di fiume in un luogo ideale per la vita anche di altri delfini?”.

“Se fosse possibile – sottolinea Veronese – ciò produrrebbe un ritorno di immagine per una città che già nel mondo è conosciuta per la sua Torre. Un’attrazione ulteriore per i nostri lungarni intorno ai quali esistono qualificate attività commerciali che avrebbero solo vantaggi da una nuova attrazione turistica”.

 

 

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