Cane Angelo, la statua contro le torture sugli animali a Montepaone Cane Angelo, la statua contro le torture sugli animali a Montepaone

Montepaone, una statua per il cane Angelo contro le torture sugli animali

Cane Angelo, la statua contro le torture sugli animali a Montepaone
Montepaone, una statua per il cane Angelo contro le torture sugli animali

CATANZARO – Una statua dedicata al cane Angelo è stata inaugurata il 5 maggio a Montepaone, in provincia di Catanzaro. Un simbolo contro la tortura sugli animali e con l’augurio che le pene per chi commette questi reati vengano inasprite.

La statua nasce per ricordare il cane torturato e barbaramente ucciso in Calabria nell’estate del 2016. Ida Artiaco sul sito Fanpage scrive che la storia aveva indignato l’opinione pubblica e così Rinaldo Sidoli, responsabile nazionale delle iniziative speciali della Leidaa, la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha deciso di dedicare una statua ad Angelo:

“La sua storia – ha detto nel corso della cerimonia – non deve essere dimenticata, deve continuare a vivere nei cuori di tutte le persone e diventare il simbolo per il rispetto della vita. Angelo è morto in cerca di una carezza, senza fare un gemito, in silenzio mentre veniva impiccato e preso a mazzate, chiedeva un po’ di pietà ai suoi quattro carnefici, scodinzolando”.

E’ intervenuta telefonicamente all’evento anche la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, che ha sottolineato l’importanza di un inasprimento delle pene per chi commette questo genere di reati. “La politica non capisce – ha aggiunto Brambilla – o fa finta di non capire che gli animali vanno tutelati come esseri senzienti e che quindi deve essere severamente punito e deve andare effettivamente in carcere, restandoci tutto il tempo necessario, chi maltratta e uccide, con crudeltà e senza necessità, i nostri fratelli più piccoli e senza voce. Questo chiedeva una mia proposta di legge presentata nella scorsa legislatura, una proposta che ha mosso i primissimi passi solo quando ormai non c’era più tempo. Ma io non mi arrendo”.

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