San Francisco invasa da migliaia di tarantole in calore: è colpa del caldo San Francisco invasa da migliaia di tarantole in calore: è colpa del caldo

San Francisco invasa da migliaia di tarantole in calore: è colpa del caldo

San Francisco invasa da migliaia di tarantole in calore: è colpa del caldo
Una tarantola – Foto Archivio Ansa

SAN FRANCISCO – Un autunno insolitamente caldo sta attirando migliaia di tarantole in città a San Francisco. Sono in cerca di partner perché a causa delle alte temperature, la stagione degli accoppiamenti in California del Nord sembra non voler finire. Così i residenti potrebbero trovarsi a duellare nel cuore della notte con ragni-lupo in calore. 

Il pericolo notturno è dovuto in particolare agli esemplari femmina. Mentre i maschi si aggirano per le strade a qualsiasi ora del giorno, le tarantole femmine escono soprattutto di notte per poi rintanarsi nelle case abitate. Un’altra differenza tra i due generi riguarda la longevità: mentre i maschi non superano i cinque anni di vita, le femmine possono sfiorare i trenta.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i funzionari di San Francisco stanno avvisando i residenti di essere alla ricerca di migliaia di ragni giganti. Ma, è bene ricordarlo, la tarantola americana non costituisce un pericolo per le persone. “Anzi, in realtà è il contrario”.

Per quanto possano sembrare inquietanti, questi ragni aiutano l’uomo cibandosi di migliaia di insetti che ogni anno minacciano i raccolti. “Se i ragni scomparissero, affronteremmo la fame”, spiega Norman Platnick dell’American Museum of Natural History. “Questi animali sono i principali controllori degli insetti. Senza di loro, tutte le nostre colture sarebbero divorate dai parassiti”.

Ma di cosa si nutrono le tarantole? La loro dieta è costituita per lo più da rane, piccole lucertole e, appunto, insetti. Si tratta di ragni per lo più innocui per gli esseri umani. Infatti, se il loro morso può essere doloroso tanto quanto una puntura d’ape, il loro veleno non è pericoloso.

Fonte: Agi, Wall Street Journal

 

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