ROMA – Perché le tigri hanno il manto arancione? Si potrebbe pensare che il colore le renda più visibili, in particolare nel verde di una foresta. Il poeta William Blake lo descrisse nei suoi versi: “Tigre! Tigre! Divampante fulgore nelle foreste della notte” ma ora sembra che gli scienziati abbiano trovato la risposta.
Ai nostri occhi il colore è appariscente ma alcune simulazioni al computer rivelano che all’animale predato dalla tigre, il cervo, l’arancio è decisamente meno vistoso.
Gli esseri umani con una normale visione dei colori possono vedere il rosso, il blu e il verde, ma i cervi possono solo captare il blu e verde. Il che significa che l’arancione delle tigri per il cervo è verde e consente al felino di mimetizzarsi perfettamente nella foresta. E’ quanto sostiene una nuova ricerca guidata da John Fennell dell’University of Bristol: insieme al team hanno utilizzato il computer per capire quanto fosse visibile un determinato animale nel suo habitat e prodotto delle immagini per stabilire se la mimetizzazione lo aiuti a passare inosservato.
Simulando ciò vedono gli animali “dicromati”, che non rilevano la differenza tra rosso e verde, “abbiamo identificato anche i colori ottimali per l’occultamento e la visibilità”.
“Nel manto di una tigre (Felis tigris) ad un osservatore tricomatrico il pelo sembra arancione, senza sfumature di verde, anche se queste ultime sono la giusta mimetizzazione per un animale in agguato nelle foreste. Agli occhi di animali dicromati, il colore della tigre è molto efficace”, ha scritto Fennel sul Royal Society Journal Interface.
Fennel ha testato la teoria sulle persone: proiettando delle immagini in cui una sfera rossa è stata inserito in due fondali: una era della foresta temperata Leigh Woods nel Nord Somerset e un’altra del deserto di Tabernas in Almeria in Spagna.
I ricercatori hanno calcolato la rapidità con cui gli osservatori hanno rilevato la sfera nelle immagini per simulare la visione a tre e a due colori. In entrambi gli scenari, gli osservatori erano molto più veloci nel rilevare le immagini con tre colori. A questo punto scatta una domanda: perché le tigri non cambiano il manto in verde? Fennel sostiene che i mammiferi non sono in grado di farlo, richiederebbe un significativo cambiamento nella biochimica.
Il solo mammifero con il pelo verde è il bradipo bidattilo ma per un motivo preciso: è talmente sedentario che il colore è dovuto alle alghe che crescono sul suo manto, utili a mimetizzarlo tra gli alberi delle foreste pluviali.
Il colore arancione del manto di una tigre è prodotto da una sostanza chimica, la feomelanina. Rimane dunque una “domanda aperta”, scrive Fennell, poiché i cervi non hanno mai sviluppato una visione tricomatrica, quella che eviterebbe di trasformarsi in prede.
Fennell e il suo team inoltre mettono in discussione le affermazioni secondo cui gli animali daltonici siano più esperti a individuare i “nemici” mimetizzati rispetto a chi possiede una visione normale dei colori. (Fonte: Daily Mail)