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Usa, avanza il divieto di vendere animali in negozi. Si fa già in 200 città

di Daniela Lauria |8 Agosto 2017 11:23

Usa, avanza il divieto di vendere animali in negozi. Si fa già in 200 città

Usa, avanza il divieto di vendere animali in negozi. Si fa già in 200 città

MIAMI – Vietato vendere cani e gatti nei negozi. Accade sempre più spesso negli Stati Uniti: l’ultima città in ordine di tempo che ha messo al bando la vendita di amici a quattro zampe è Miami. In tutti gli Stati Uniti sono già 200 le amministrazioni comunali che hanno preso una decisione analoga.

Il motivo è nobile: con migliaia di animali nei rifugi in attesa di essere adottati perché comprare cani e gatti, magari allevati intensivamente? La norma punta a colpire proprio il business delle “fattorie di cuccioli”, luoghi spesso teatro di sfruttamento, in cui i cani vengono fatti lavorare fino allo sfinimento e in condizioni pessime.

E non è detto che un simile trend non sbarchi presto anche in Europa. Come è accaduto in passato, quando gli Usa hanno fatto da apripista per norme di salute pubblica oggi imprescindibili, come il divieto di fumare nei locali, altrettanto potrebbe accadere adesso per porre un rimedio all’impressionante e scriteriato traffico di cuccioli. Il problema è evidente anche qui da noi dove prospera il traffico illegale di cuccioli provenienti dall’Est Europa.

Già nel 2014 gli Stati Uniti hanno provato ad arginare il fenomeno con una legge nazionale che richiede ai negozianti di fornire le informazioni sugli allevamenti di provenienza degli animali. Gli allevamenti possono agire solo su concessione di una licenza fornita dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, ma nonostante ciò gli animali vengono spesso tenuti senza adeguato riparo, con scarsità di cibo e acqua e poche cure veterinarie.

L’ordinanza della Miami City Commission vieta la vendita al dettaglio di cani e gatti e chiede invece ai negozi che vogliono continuare a vendere animali di accordarsi con i rifugi o con allevatori della città.

 

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