Asparagi, melone, castagne e polenta: la dieta padana dell’assessore leghista

Luciano Bresciani
Luciano Bresciani (Foto Lapresse)

MILANO – Amarene, melone, mele, pere, asparagi, cipolla, zucca, songino e tartufo, e poi michelle, castagne, patate, pizzoccheri, tortelli, riso, crescenza, grana, capretto, fagioli borlotti, miele, castagnaccio, cotechino, gorgonzola, taleggio e mostarda: la dieta padana è questa. L’elenco completo lo fa l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, della Lega Nord.

Sul suo sito Bresciani enumera gli alimenti che fanno bene e rispettano la tradizione padana. Si va dai cibi che andrebbero consumati in quantità di di cinque o sei porzioni al giorno, perché regolarizzano (frutta e ortaggi di stagione), ai casrboidrati rappresentati da pane, pasta, riso, polenta, patate e castagne, quattro o cinque porzioni al dì per dare energia.

I condimenti concessi per dare gusto sono non solo il mediterraneo olio di olia, ma anche il più “padano” burro.

Poi due o tre porzioni al giorno di latte e derivati, tra cui enumera ricotta, grana, caprino e crescenza. Come proteine bene i pesci di lago, il capretto, l’agnello, il pollo, i fagioli e i piselli, la bresaola e il prosciutto cotto.

Ci si può anche concedere un dolce al giorno, ma anche quello all’insegna della tradizione padana: quindi miele, castagnaccio, torta del paradiso o meascia (torta casalinga del lecchese a base di frutta e pane raffermo).

Ogni tanto, poi, sulle tavole del buon lombardo può anche comparire un cotechino o un po’ di pancetta, del torrone o del mascarpone, mostarda o gorgonzola, taleggio o salsiccia.

Banditi invece tutti i cibi esotici come alghe, soia, frutta tropicale,

 

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