Dopo la fritturina di pesce il Parlamento europeo potrebbe fare sparire un altro cibo che tanto piace agli italiani e non solo: la Nutella. Il concetto espresso dalla Commissione europea è semplice, per ogni 100 grammi di prodotto non ci possono essere più di 10 grammi di zucchero, quattro grammi di grassi saturi e due milligrammi di sale. In questo modo Nutella addio.
LaFerrero, la mega multinazionale di Alba (Cuneo) che produce la cioccolata che tanto piace, ha protestato duramente, ritenendo inammissibili i parametri presentati dalla Commissione europea, sostenendo che in questo modo sparirebbero praticamente tutti i dolci. Addirittura c’è chi ha proposto di etichettare la Nutella con l’avvertimento “Attenzione, favorisce l’obesità”, un po’ come per le sigarette.
Dolci e non solo, sempre stando ai parametri offerti dal Parlamento europeo, diverrebbe “illegale” anche il pane nero tedesco che è sì molto buono, ma supera la soglia consentita di sale. In Germania, Austria e in tutto l’Est europeo non la prenderanno benissimo.
Niente Nutella, niente pane nero, niente frittura di pesce. Il discorso è semplice: perchè vietare il cibo che ingrassa o fa comunque male alla salute? Non basterebbe una campagna che sensibilizzi sull’argomento? E soprattutto non si può essere liberi di mangiare quello che si vuole? Il consumatore dovrebbe essere lasciato libero di scegliere, mangiando di tutto, senza eccedere e mantenendo un sano stile di vita.
Ciò che però fa riflettere, oltre alle possibili limitazioni alimentari, è stata la frase di Francesco Paolo Fulci, vicepresidente del gruppo Ferrero, il quale, appena appresi i parametri votatati dal Parlamento europeo ha spiegato minaccioso: “La prossima volta saremo ben certi che nessuno di quelli che la pensano come noi manchi alla votazione”. Cioè? Tra gli assenti alla votazione mancavano solo quelli pro-cioccolata? Quando passò l’approvazione sui cibi Ogm (Organismi geneticamente modificati) guarda caso non mancò nessuno, perlomeno nessuno che abbia poi votato sì.
Per le sigarette furono fatte e vengono fatte tuttora campagne antifumo a volte anche raccapriccianti ma comunque d’effetto, oltre agli “avvertimenti” minacciosi scritti sui pacchetti. Resta un dubbio: il fumo cala nel mondo civile non per le campagne pubblicitarie ma perché molta gente muore di cancro ai polmoni in conseguenza del fumo ed è quindi la consapevolezza, acquisita attraverso la dolorosa esperienza di parenti, am ici e vicini di casa a avere un ruolo determinante.
Per l’obesità o comunque per chi eccede coi cibi grassi ancora nulla, nessuna campagna, niente sensibilizzazione e le poche iniziative sono passate inosservate. Viene da chiedersi: perchè passare subito ai fatti? Non è un argomento come quello delle sigarette, che hanno l’aggravante del fumo passivo. Inoltre il rapporto tra obesità e morte è molto più lontano del tumore da fumo.
Tuttaviua sembra che al Parlamento europeo non abbiamo di meglio cui pensare che decidere come dobbiamo mangiare. Si potrebbe definire “proibizionismo alimentare” con un misterioso Al Capone pronto a smerciare sotto banco pesce e dolciumi. Rimane il fatto che andando avanti di questo passo potremmo restare con pane ed acqua, pane bianco naturalmente. Possibilmente azimo.
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