Dov’è finita l’opposizione? Molti si chiedono: solo un gioco per prendere voti, assente nel momento della verità?

Dov’è finita l’opposizione? Molti si chiedono: esiste ancora oppure chi protesta lo fa solo per rispondere a quei cittadini che, con il loro voto, gli hanno permesso di sedere a Montecitorio o a Palazzo Madama?

Peccato. Perchè anche il grande Piero Calamandrei, uno dei padri della nostra Costituzione diceva: “Per far funzionare il Parlamento bisogna essere in due, maggioranza e minoranza”. Quando, invece, questo principio basilare scompare, allora la democrazia è zoppa perché non c’è più il cane da guardia che verifica quel che fa chi governa.

Per l’ennesima volta, anche sul “problema Santanchè” Pd e 5Stelle hanno dimostrato la loro lontananza. Già con il voto di sfiducia al ministro del turismo, i grillini avevano mostrato di non avere quella capacità e quella furbizia che deve appartenere a chi si oppone agli alleati della destra. Era fin troppo chiaro che l’iniziativa avrebbe perso senza se e senza ma. Non solo, ma in tal modo hanno dato l’opportunità alla maggioranza di ricompattarsi, nascondendo gli attriti e le divisioni che ci sono tra i tre partiti che governano.

Non è tutto, perché una volta in aula, la cosiddetta sinistra si è spaccata facendo una figura non proprio brillante nei confronti di chi la sostiene. Come mai tanto astio o tanta incomprensione ci si potrebbe chiedere?

Per il semplice motivo che né EllymSchlein, né Giuseppe Conte vogliono rinunciare al loro ruolo di essere i veri protagonisti della lotta alla maggioranza. Fingendo, ci si incontta, si partecipa a dibattiti e convegni, magari ci si abbraccia dinanzi ai fotografi. Poi, ognuno per la sua strada. Come si può pensare allora di sconfiggere Giorgia Meloni, il suo partito e l’esecutivo? La risposta per ora non c’è e sarà difficile ottenerla in futuro se non si troverà un fronte comune lasciando da parte i personalismi e la vanità della gloria.

Così, al dunque, l’iniziativa dei 5Stelle è finita con un voto striminzito ed una grande vittoria per chi sosteneva la Santanchè. “Ora c’è una unica speranza di ribaltare la situazione”, dicono i più agguerriti dei grillini. Quale? Sperare che la magistratura faccia il suo corso e rinvii a giudizio il ministro. “In tal caso”, sostiene ancora una parte dei 5Stelle, “Giorgia si troverà nei guai e probabilmente dovrà chiedere alla Santanchè di dimettersi. Circostanza che il presidente del consiglio non aveva escluso quando era scoppiato il caso, una vera grana per l’esecutivo, ma sopratutto per il premier.

Che poi, la leggerezza con cui ci si comporta all’opposizione appare evidente è dimostrato da un altro episodio verificatosi nei giorni scorsi quando in aula si dibatteva uno dei cavalli di battaglia della sinistra o, se volete, del centro sinistra: il problema dell’utero in affitto. Ebbene in tale cicostanza la nunero uno di via del Nazareno non è apparsa sui banchi di Montecitorio tra l’ilarità della maggioranza e lo sbigottimento di coloro che ritenevano l’utero in affitto un tema su cui non si poteva transigere.

Se questa è la realta, in che modo l’opposizione a Meloni potrà avere qualche chance di sconfiggere la destra a cominciare dalle europee del prossimo anno? “Abbiate fiducia”, affermano i più ottimisti dei grillini. “Avete visto che cosa è successo in Spagna? Vox è clamorosamente fallita, presa a ceffoni dagli elettori. Il che significa che il vento che aiutava i sovranisti europei sta scemando fino ad essere ridimensionato. Ed allora, chi crede nei nostri principi di uguaglianza e solidarietà non potrà non darci fiducia e quindi a tornare all’ovile”.

Solo ottimimiso, oppure c’è una parte di verità in queste dichiarazioni? Attualmente sarebbe assurdo sostenere che gli oltranzisti dei dem e dei 5Stelle abbiano ragione. Ma in politica tutto è possibile, in specie se il Paese in cui si dibatte si chiama Italia.

 

 

 

 

Gestione cookie