Avrebbe molestato una sua alunna di appena 11 anni: per questo un maestro di 26 anni è indagato a Verona, con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Accusa che la bambina ha ripetuto ieri in un incidente probatorio che si è svolto a Palazzo di Giustizia davanti al Gip. Si è trattato di una audizione protetta videoregistrata in una sala riservata, senza contatti con l’indagato.
I fatti denunciati dalla famiglia risalirebbero tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre scorso, e si sarebbero succeduti per una settimana, in una scuola primaria del centro della città scaligera. Molestie fisiche e verbali, gesti e discorsi inopportuni: questo sarebbe emerso in udienza e in un episodio sarebbe stato coinvolto un altro bambino.
Molestie a una 11enne, il maestro nega
L’insegnante nega decisamente di aver tenuto quei comportamenti nei confronti della ragazzina e ha respinto le accuse. L’ipotesi di reato formulata dalla sostituto procuratore Maria Federica Ormanni è di violenza sessuale aggravata perché commessa su una bambina con età inferiore ai 14 anni – da poco ne ha compiuti 12 – e per la violazione dei doveri derivanti dalla pubblica funzione di insegnante.
Molestie a una 11enne, il maestro sospeso da scuola
Nei confronti del docente è scattata la sospensione da parte dell’istituto dove lavora. Vi sarebbe tra l’altro un precedente penale a carico dell’uomo per una vicenda di stalking, che aveva portato la magistratura all’emissione nei suoi confronti della misura cautelare agli arresti domiciliari. Questa vicenda giudiziaria non è ancora arrivata alla fase processuale.
Il maestro di religione e le molestie all’asilo
La vicenda veronese emerge a pochi giorni di distanza da un’altra indagine per violenza sessuale che a Milano ha coinvolto un insegnante di religione di un asilo, arrestato la scorsa settimana in flagranza di reato per molestie a quattro bambini tra i 4 e i 5 anni.
L’uomo, 35 anni, originario di Bari, nel novembre 2021 era stato trasferito dal Provveditorato da un’altra scuola materna per i suoi comportamenti definiti “troppo invadenti” verso i piccoli, ed è finito in cella dopo che le microcamere istallate in classe dagli investigatori, hanno ripreso in diretta una sequenza di abusi sui piccoli.
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