Francesco Mangiacapra, gigolò: “I preti preferiscono il lunedì. E hanno una chat per…”

Francesco Mangiacapra, gigolò: "I preti preferiscono il lunedì. E hanno una chat per..."
Francesco Mangiacapra, gigolò: “I preti preferiscono il lunedì. E hanno una chat per…”

NAPOLI – “I preti preferiscono farlo di lunedì. Alcuni hanno una chat per incontri last minute, anche nei bagni pubblici”. Sono alcune delle rivelazioni su usi e costumi sessuali dei clienti di Francesco Mangiacapra, escort di Napoli con laurea in giurisprudenza. A raccontare questi ed altri dettagli è lui stesso nella sua autobiografia “Il numero uno-confessioni di un marchettaro”, uscito proprio in questi giorni.

Mangiacapra, che in precedenti interviste aveva spiegato di aver lasciato l’avvocatura perché “in venti minuti da gigolò guadagno quanto in un mese da avvocato praticante”, racconta alcune usanze dei suoi clienti. Ovviamente senza fare mai i nomi, come nota il Corriere del Mezzogiorno. 

“Il giorno preferito dai preti per gli incontri è di solito il lunedì. Sinceramente non ho mai ben capito il vero motivo, forse perché è un giorno meno impegnativo essendo immediatamente successivo alla domenica, oppure perché è il più distante dal giorno del Signore e hanno più tempo per smaltire i peccati…”, spiega nel libro.

Ci sono poi i clienti alto-borghesi che si fanno accompagnare dalle mogli, quelli che chiedono di poter mangiare dei cracker sbriciolati sui piedi del gigolò, quelli che si presentano con indosso il pannolino, chi si fa frustare a sangue e chi dice di essere un agente dei servizi segreti. C’è anche chi tenta di non pagare, ma quelli che Mangiacapra fa più fatica a sopportare sono alcuni sacerdoti, giudicati “molto boriosi” e “ipocriti”.

Come don G., che ha avuto degli incontri con Mangiacapra per superare la fine della storia con un suo ex rumeno che lui si era adoperato per far arrivare in Italia da Bucarest, trovandogli anche un lavoro: “E quello che combina? Si fa arrestare mentre rapinava prostitute sulla Domiziana!”.

Di lui Mangiacapra scrive:

“Don G. è stato un grande promotore del mio lavoro perché ha dato il mio numero ad altri preti. Si riuniscono in comitive, molti di loro sono fidanzati da anni, si aiutano, è una vera e propria lobby gay. Si confrontano e spesso litigano tra loro per invidia. Esiste una chat, si chiama Venerabilis (quella poi finita nell’inchiesta sul sacerdote di Monte di Dio, ndr) dove i preti fanno incontri anche last minute nei bagni pubblici”.

C’è poi il cliente laico che appartiene all’Opus Dei, se ne lamenta ma “ama quel mondo”. E ci sono i casi che suscitano sdegno anche nello gigolò napoletano: uno è

“don euro, un sacerdote del nord che ho denunciato perché veniva qui a spendere tutte le offerte dei fedeli e ingannava giovani disoccupati napoletani, promettendo lavoro in cambio di sesso. Del suo caso se ne occuparono Le Iene qualche anno fa, poi è stato arrestato proprio in seguito alle mie denunce. Sono contento che una sua fedele mi abbia scritto: ‘Sono una cattolica praticante. Grazie a te ho evitato di far battezzare la mia bambina da quel lurido porco’”.

L’altro è un frate francescano che gli avrebbe proposto di contattare ragazzi minorenni:

“Minacciai di denunciarlo, mi cancellò dai contatti Facebook e finì in ospedale con la tachicardia”.

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