Salvini, tutti contro. Antologia degli attacchi al Ministro di Salute pubblica

Salvini, tutti contro. Antologia degli attacchi al Ministro di Salute pubblica
Salvini, tutti contro. Antologia degli attacchi al Ministro di Salute pubblica

È arrivato in libreria “Tutti contro Salvini” (Giubilei Regnani Editore), scritto dal giornalista del Tempo Pietro De Leo. Nel volume, di cui lo stesso ministro dell’Interno ha anticipato l’uscita con un video su Facebook, si ripercorre la criminalizzazione di quello che ormai si potrebbe chiamare, con assonanze robesperriane, il Ministro di Salute pubblica.

L’uscita del libro coincide con l’approvazione in Parlamento del decreto Sicurezza, fra le polemiche da sinistra e un grande consenso popolare. Anche l’uccisione del latitante moldavo che circolava col nome della moglie da parte di un gommista di Arezzo, che dormiva da mesi nel suo garage dopo avere subito ben 38 furti, ha provocato una crescita di consensi attorno a Salvini, nonostante le sue espressioni a volte non troppo da salotto ma certamente efficaci presso la gente che è alla base della piramide sociale.

Secondo De Leo, gli attacchi a Salvini non sono di ieri, il percorso è lungo. La criminalizzazione sui giornali e sui social media, indica De Leo, è stata “messa in campo da sinistra nelle sue varie espressioni contro il leader della Lega”.

Dalle accuse di nazismo, fascismo e razzismo fino all’offensiva dei centri sociali, dai fantocci dati alle fiamme fino alle magliette rosse. Per non dimenticare, poi, i “sacerdoti di frontiera” che hanno dedicato omelie contro il Ministro dell’Interno.

Un’antologia degli ultimi quattro anni di vita politica italiana, in cui all’ascesa del consenso di Matteo Salvini ha visto come contraltare un costante assedio di delegittimazione e di violenza. Così il libro riporta il lettore a Bologna, quando nel 2014 Salvini fu aggredito da un gruppo di antagonisti che scagliarono un casco da moto contro la sua auto. E sono innumerevoli le scritte di minacce sui muri, i vandalismi contro le sedi della Lega. Il quadro che emerge è chiaro: una sinistra che ha scommesso sul multiculturalismo, ed ha perso, si scaglia contro un avversario che ha saputo interpretare in maniera più efficace le aspettative dei cittadini”. 

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