Si è spento all’età di 71 anni Antonio Pennacchi. Lo scrittore Premio Strega nel 2010 è stato colto da un malore improvviso in casa dinanzi agli occhi della moglie.
Secondo una prima ricostruzione l’autore di “Canale Mussolini” ed altri libri di successo si trovava al telefono quando, ad un certo punto ha smesso di parlare. La moglie, accortasi che qualcosa non andava, si è subito allarmata chiamando i soccorsi, ma per lo scrittore non c’è stato nulla da fare.
Con ogni probabilità lo scrittore potrebbe essere stato stroncato da un infarto.
Antonio Pennacchi, l’ex operaio diventato scrittore
Pennacchi, ex operaio presso l’Alcatel Cavi, nel 1983 aveva approfittato di un periodo di cassa integrazione per laurearsi in Lettere e Filosofia, intraprendendo in seguito la carriera di scrittore.
Con i suoi romanzi ha raccontato la bonifica dell’agro pontino, gioie e sofferenze dei coloni. Il suo primo lavoro, Mammut, è uscito nel 1995, seguito nello stesso anno da Palude. Storia d’amore, di spettri e di trapianti.
Nel 2003 inizia a farsi notare con Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi, romanzo autobiografico da cui nel 2007 è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico, diretto da Daniele Luchetti.
Nel 2010 esce Canale Mussolini, finalista al Premio Campiello e vincitore tra gli altri del Premio Strega, cui hanno fatto seguito Storia di Karel (2013), Camerata Neandertal. Libri, fantasmi e funerali vari (2014), Canale Mussolini. Parte seconda (2015), Il delitto di Agora (2018), rivisitazione del thriller Una nuvola rossa pubblicato nel 1998, e La strada del mare (2020).
Nel 2011, in occasione delle elezioni comunali di Latina si era candidato sostenendo Futuro e Libertà e ottenendo l’1,05% delle preferenze.