“Avete contato bene le dita?” Gino Nebiolo, nonno alle prime armi

Avete contato bene le dita? Gino Nebiolo, nonno alle prime armi
Avete contato bene le dita? Gino Nebiolo, nonno alle prime armi

ROMA – I nonni, argento nei capelli e oro nel cuore, sono l’amore più puro che a un bambino sia dato conoscere. Più dei genitori, i nonni ci osservano crescere, pur sapendo che con ogni probabilità ci lasceranno prima degli altri. Forse è per questo che ci amano più di tutti e che per loro la lieta novella di un nuovo arrivo in famiglia è intensa e irripetibile tanto, se non più, di quanto lo sia per i futuri genitori. La nascita di un nipote apre un capitolo del tutto nuovo della vita, proiettando l’essere umano in una fase di progettualità sconosciuta e perché no, onirica.

E’ questa l’incredibile esperienza che Gino Nebiolo prova a narrare nel suo Avete contato bene le dita?Sottotitolo: “Confessioni semiserie di un nonno alle prime armi”. Che poi alle prime armi non era, dal momento che prima del suo primo nipotino aveva già tirato su insieme a sua moglie Cecilia suo figlio, il padre del nuovo venuto.

Gino Nebiolo, per chi non lo conoscesse, è stato prima ancora che scrittore un giornalista di lunghissimo corso, inviato per la Stampa, Il Giorno, la Gazzetta del Popolo e direttore del RadioCorriere, noto al pubblico televisivo per i suoi puntuali servizi e commenti come corrispondente del Tg1 da Madrid, Buenos Aires, Pechino, Il Cairo, Beirut e Parigi.

Alla tenera età di 90 anni e con una dinastia di cinque nipoti, di sedici, quattordici, tredici, undici e cinque anni, Nebiolo ripercorre, lungo il viale dei ricordi, quella stagione della vita in cui si diventa padri e madri di seconda generazione. Avete contato bene le dita? è un diario di famiglia, che mescola con garbo risate, momenti tenerissimi e piccole diatribe, che caratterizzano l’ultima (forse) grande svolta della vita.

Con l’arrivo del primo nipotino Gino e Cecilia, coppia ormai collaudata, devono pian piano imparare un mestiere nuovo, simile a quello di genitori, ma assai più delicato: ha inizio così una nuova avventura fatta di piccoli inciampi e tanto amore, dalla prima ecografia all’esame di terza media del piccolo. I motivi che vedono la vivacissima nonna contrariata e nonno Gino spettatore sornione sono molti e durano per tutta la crescita del nipotino: dalla scelta del nome (“Carlos con la S?”) a perché chiamare la baby-sitter “se ci siamo noi”, passando per le baruffe con gli altri nonni al parco e in famiglia con i consuoceri.

Per 286 pagine Nebiolo parla a tutte le generazioni: ai nonni che con lui possono identificarsi e magari commuoversi, ai genitori che invita a riflettere sempre col sorriso, ai nipoti destinatari di cotanta tenerezza e saggezza.

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