Cile: Neruda come Allende, vittima di Pinochet

Pablo Neruda (Foto LaPresse)

ROMA – Anche Pablo Neruda, pseudonimo di Neftali Ricrado Reyes Basoalto, potrebbe essere stato ucciso dal regime di Augusto Pinochet.  A trentotto anni dalla morte del poeta e premio Nobel per la letteratura (nel 1971), la magistratura cilena ha aperto un’inchiesta, sollecitata dal partito comunista, di cui il poeta era il più prestigioso esponente.

La tesi del Pc cileno è semplice: ad uccidere Neruda non sarebbe stato il cancro che lo affliggeva dai tempi in cui era ambasciatore a Parigi per l’amico e presidente socialista Salvador Allende, ma da un’iniezione letale.

Il giudice che ha aperto il caso è Mario Carroza, che già ha aperto un fascicolo per capire se Allende, a poche ore dal golpe dell’11 settembre del 1973, si sia davvero ucciso, come dice la versione ufficiale, o sia stato ucciso.

Carroza ha richiesto i certificato di morte e la scheda clinica del poeta, dove la versione ufficiale recita che Neruda, il 23 settembre del 1973, a pochi giorni dal golpe, è deceduto per un “aggravamento del cancro alla prostata” nella clinica Santa María di Santiago.

Il Cile si ritrova così a fare i conti c0on un’ennesima morte eccellente sospetta, dopo quelle degli ex presidenti Eduardo Frey Montalva, democristiano, e Allende. In tutto sono ben 727 i decessi sospetti nel Paese di Pinochet.

A riaccendere le luci sul caso Neruda è stato il suo autista e assistente personale, Manuel Araya, 65 anni: “Portammo Neruda in clinica per ragioni di sicurezza, perché era in pericolo. Era preoccupato e nervoso, temeva per la sua vita, ma di salute stava bene. Il poeta ci disse, quando fummo a visitarlo, che era entrato un medicoche gli aveva fatto una inezione allo stomaco. Era il 22 settembre. Neruda si spense il giorno dopo”.

Ma non è l’unica testimonianaza, assicura l’avvocato Eduardo Contreras:”Anche la stampa all’epoca dice curiosamente che nel pomeriggio di domenica 23 al poeta iniettarono per i suoi dolori una sostanza calmante, però, dice la stampa dell’epoca quantomeno l’unica permessa, questo gli aveva prodotto choc che ha provocato un arresto cardiaco”.

All’epoca il poeta stava per scappare dal Cile grazie al presidente messicano Echevarría, che aveva incaricato il suo ambasciatore di fare l’impossibile per portare Neruda e la moglie, Matilde Urrutia, al sicuro in Messico.Neruda però ritardò la partenza di due giorni: tanto gli fu fatale.

“Pinochet ordinò di ucciderlo perché non scappasse all’estero, evitando così che si trasformasse nel leader dell’opposizione al regime dei militari”, sostiene Araya.

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