Dinosauri, dal Triassico al Cretaceo la vera storia raccontata dal paleontologo Brusatte

Dinosauri, dal Triassico al Cretaceo la vera storia raccontata dal paleontologo Brusatte
Dinosauri, dal Triassico al Cretaceo la vera storia raccontata dal paleontologo Brusatte

ROMA – C’era una volta… un mondo perduto, all’incirca 240 milioni di anni fa, quando i primi dinosauri comparvero sulla Terra. “Ascesa e caduta dei dinosauri”, scritto dal paleontologo Steve Brusatte, è il libro che ne narra la storia.

Tanto per cominciare due parole sull’autore, il professore Steve Brusatte, docente all’Università di Edimburgo. Giovanissimo, appena trentacinque anni ed una passione smisurata per i dinosauri, uno di quelli che il Giurassico ce l’ha nel sangue. Si sente da come scrive, dalla passione che ci mette dentro, una sorta di piacere naturale nel diffondere temi e conoscenze talvolta non semplici da far digerire. Specializzato in Biologia evolutiva e Anatomia dei dinosauri è uno dei paleontologi più famosi ed apprezzati della sua generazione, si legge nella breve biografia riportata nel libro.

“Il massimo della sfacciataggine lo raggiunsi un giorno della primavera del 1992” racconta Brusatte a pagina 288, “presi il telefono e senza pensarci due volte chiamai Walter Ảlvarez nel suo ufficio di Berkeley, in California. Ero un quindicenne con una collezione di rocce; lui era un membro eminente della National Academy of Sciences che quasi vent’anni prima aveva avanzato l’ipotesi che i dinosauri si fossero estinti a causa dell’impatto di un gigantesco asteroide”. E come avrebbe potuto un adolescente con questa vocazione fare un altro lavoro nella vita? È la “generazione Jurassik Park“, quei bambini che sull’onda emotiva del film di Spielberg del 1993 rimasero incantati dal fascino eterno dei dinosauri.

Il libro si presenta bene, molto curato anche nei dettagli, quel tipo di edizione piacevole da tenere tra le mani e che sprona alla lettura. In apertura, tra indice e prologo, tre pagine riportano la cronologia dell’età e l’albero genealogico dei dinosauri nonché le mappe della terra preistorica. Utili, molto utili, perché il testo è sì divulgativo ma anche scientifico, e queste tabelle sono opportune per meglio orientarsi durante la lettura del saggio.

I capitoli in totale nove, più un epilogo ed una sezione finale – “Fonti e letture consigliate” – particolarmente densa, essenziale per chi volesse approfondire. Com’è facile immaginare, la storia è tutta raccontata dall’inizio alla fine; anzi, ancora prima dell’inizio, perché la narrazione comincia 252 milioni di anni fa, quando i dinosauri non esistevano ancora ed il mondo fu travolto dalla prima grande “estinzione di massa”.

Ovviamente i fossili e i resoconti degli scavi per recuperarli, stanno a questo libro come le spade ai tre moschettieri. Ma non potrebbe essere altrimenti, perché lo studio del mondo perduto è anche e soprattutto ritrovamento di ciò che le rocce hanno imprigionato per sempre, una ricerca minuziosa ed appassionata in ogni angolo del mondo, dai colossali canyon dell’Argentina ai laghi polacchi, alla fornace di Hell Creek negli Stati Uniti fin dentro un cantiere edile nella sterminata Cina. Storie di paleontologi, grandi scoperte che s’intrecciano con la cronaca delle tappe evolutive più importanti, fino ad arrivare all’ascesa e all’estinzione dei dinosauri: questo contiene il libro.

Ed il primo animale che Brusatte ci fa incontrare è il Prorotodactylus, la cui evoluzione portò ai dinosauri: “Era grosso più o meno quanto un gatto domestico, pesava al massimo quattro chili abbondanti e camminava a quattro zampe […] doveva avere un aspetto dinoccolato, veloce come uno scimpanzé ma con le proporzioni goffe del bradipo” (pagina 37). Ma c’è spazio per tutti: Zhenyuanlong, Coelophysis, Sauropodi, Stegosaurus, Velociraptor, Triceratops, Archaeopteryx, Brontosauri ed ovviamente, come poteva mancare, “il re dei dinosauri”, il terribile Tyrannosaurus rex detto T-rex, al quale è dedicato il sesto capitolo.

Altro che galline giganti questi dinosauri: scorrendo le pagine del saggio si scopre che probabilmente molti di loro erano intelligenti, a sangue caldo, vivevano in branchi e cacciavano con tecniche tutt’altro che banali. E soprattutto non si sono estinti perché inadatti ma bensì cancellati da un asteroide largo dieci chilometri che impattò sulla Terra sprigionando un’energia pari a un miliardo di bombe atomiche.

“Tutte le creature che vivevano nel raggio di circa un migliaio di chilometri dalla zona devono essersi polverizzate all’istante” (pagina 285). In tutto il mondo sopravvissero solo particolari tipi di rane, salamandre, lucertole, serpenti, piccoli primati nostri stretti parenti – chiamati Torrejonia – ed alcuni dinosauri sotto forma di uccelli. Niente asteroide, niente estinzione dei dinosauri, si sostiene a pagina 304. La teoria è che al momento dell’impatto i dinosauri prosperavano e forse stavano evolvendo verso altro. 66 milioni di anni fa, la loro fu una scomparsa improvvisa, di punto in bianco miliardi di dinosauri morirono e la Terra visse il suo giorno peggiore. Ma “la vita vince sempre” ed i dinosauri ci sono ancora. Capitolo sette, pagina 244: “I gabbiani ed il resto degli uccelli si sono evoluti dai dinosauri […] Quando osservo questo tipo di comportamento – l’astuzia, l’agilità, la perfidia – è facile scorgere un Velociraptor anche nel più banale dei gabbiani […] Gli uccelli sono dinosauri”.

Non confondetevi però con gli pterosauri, quelli erano rettili che si libravano e veleggiavano nell’aria grazie a lunghe ali sottili ancorate a un quarto dito allungato, spiega Brusatte. “Oggi i dinosauri piumati del Liaoning sono tra i fossili più celebrati del mondo, ed è giusto così” (pagina 253). “La certezza che gli uccelli sono dinosauri è probabilmente la scoperta più grande mai fatta dai paleontologi” (pagina 245). E l’Uomo, in tutta questa vicenda dove sta? I dinosauri hanno dominato la terra per 150 milioni di anni, l’Homo sapiens compare appena 200.000 anni fa, in confronto siamo dei debuttanti. Sapremo noi umani continuare a meritare questo regno? Il monito che ci arriva dalla lettura di questo libro è chiaro: anche gli animali più dominanti possono estinguersi, e all’improvviso. “Tutto questo mi rende inquieto, e mentre percorro le distese desertiche del New Mexico e le ossa dei dinosauri cedono improvvisamente il posto ai fossili di Torrejonia e di altri mammiferi, un pensiero mi attraversa la mente. Se è successo ai dinosauri, potrebbe succedere anche a noi?” (pagina 315).

“Ascesa e caduta dei dinosauri. La vera storia di un mondo perduto”, di Steve Brusatte, Utet, pp. 400, € 24,00

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