George Orwell, nel romanzo “1984” inventò il “Grande Fratello”

George Orwell

George Orwell è lo pseudonimo di Eric Arthur Blair (Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950), scrittore e giornalista britannico.

Conosciuto come opinionista politico e culturale, ma soprattutto noto romanziere, Orwell è uno dei saggisti di lingua inglese più diffusamente apprezzati del XX secolo ed è anche il padre della espressione “Grande Fratello” riferita a un sistema di controllo totale della vita dei cittadini cui si è ispirata la nota trasmissione tv.

Orwell è noto per due romanzi scritti verso la fine della sua vita, negli anni quaranta; l’allegoria politica de La fattoria degli animali e 1984, che descrive una così vivida distopia totalitaria dall’aver dato luogo alla nascita dell’aggettivo “orwelliano”, oggi ampiamente usato per descrivere meccanismi totalitari di controllo del pensiero.

Orwell condusse sempre la sua attività letteraria in parallelo con quella di giornalista e attivista politico. Era e rimase sempre d’ispirazione marxista ma la presa di coscienza, anche in seguito a tragiche esperienze personali, delle contraddizioni e degli errori del comunismo realizzato in Unione Sovietica sotto Stalin lo portarono a essere antisovietico e antistalinista, scontrandosi così con una consistente parte di sinistra europea.

Dopo gli studi in Inghilterra, nel 1922 lascia gli studi per seguire le orme paterne, e tornato in India, si arruola nella Polizia Imperiale in Birmania (Burma). Il 22 novembre dello stesso anno arriva a Mandalay.

L’esperienza si rivela traumatica, diviso fra il crescente disgusto per l’arroganza imperialista e la funzione repressiva che il suo ruolo gli impone, e il 1 gennaio 1928 si dimette. Ispirato all’esperienza di questo periodo è il successivo romanzo Giorni in Birmania (del 1934).

Torna in Europa, prima Parigi, poi l’Inghilterra e la guerra di Spagna, cui prende parte combattendo per il Partito Operaio di Unificazione Marxista (P.O.U.M. Partito Obrero de Unificacion Marxista d’ispirazione trotzkista), contro il dittatore Francisco Franco ed è inviato sul fronte aragonese. Colpito alla gola da un cecchino franchista, rientra a Barcellona. Il clima politico è cambiato: con il prevalere della linea del Fronte Popolare e del PCE (stalinista)nel governo repubblicano il Poum e gli anarchici sono dichiarati fuorilegge. Lascia la Spagna quasi clandestinamente.

Durante la seconda guerra mondiale, da Londra, cura per la BBC (la Rai britannica) una serie di trasmissioni propagandistiche rivolte all’India, che sono entrate nella leggenda del giornalismo.

Scrive nel 1948 e pubblica l’anno dopo il romanzo “1984”, una storia inquietante in cui viene coniato il nome “Grande Fratello” (in inglese “Big Brother”, letteralmente, “Fratello Maggiore”) che sembra ispirato al totalizzante controllo poliziesco comunista sovietico e a quelle nazista o fascista. (Stalin infatti si faceva chiamare “Piccolo Padre”). La omonima trasmissione televisiva di grande successo che imperversa sui teleschermi di mezzo mondo, Italia inclusa, è una versione erotico pecoreccia del Grande Fratello di Orwell.

Malfermo di salute, tormentato dalla tubercolosi, muore per il cedimento di un’arteria polmonare il 21 gennaio 1950, in un ospedale di Londra, a 46 anni.

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