BERLINO – La notte del 30 aprile 1945 Adolf Hitler non si uccise dentro un bunker a Berlino. Di nascosto prese un aereo insieme alla compagna Eva Braun, raggiunse l’Argentina come fecero tanti altri nazisti. Lì si fece una nuova vita, ebbe due figlie, infine morì a 73 anni, nel febbraio 1962. Due scrittori inglesi hanno appena pubblicato un libro che stravolge tutto quello che la storiografia ha fino a oggi raccontato sulla fine di Adolf Hitler. In molti hanno ipotizzato che Hitler sia sopravvissuto a quel giorno del ’45, non essendoci prove della sua morte. Ma Gerrard Williams e Simon Dunstan, in “Lupo grigio: la fuga di Adolf Hitler”, si sono spinti oltre ricostruendo la vita del Fuhrer fino alla sua morte.
Ricostruzione affascinante, tuttavia alcune domande restano: quella notte nel bunker c’erano anche i fedelissimi di Hitler. Che si sono uccisi pur di non subire l’umiliazione di essere presi prigionieri dai sovietici. Possibile che sapessero della fuga e non ne abbiano approfittato? Williams e Dunstan sostengono che nel bunker si siano uccisi due sosia di Hitler e della Braun. Ma qui la ricostruzione storica somiglia molto più a un’ipotesi fantasiosa.
I commenti sono chiusi.