Un’altra infermiera al centro di una storia di malasanità e malagiustizia. Come nell’ultimo suggestivo romanzo del giornalista e scrittore Giovanni Valentini, La Sirena delle Azzorre, ambientato nell’arcipelago portoghese. Per la serie, tra realtà e fantasia.
La Corte di Cassazione ha annullato per un errore materiale la sentenza che aveva condannato a 30 anni di carcere Laura Taroni, infermiera presso il pronto soccorso di Saronno (Varese). Era accusata di aver ucciso sua madre e suo marito insieme all’amante medico Leonardo Cazzaniga.
La sentenza con cui la Corte d’Assiste di Busto Arsizio- pronunciata il 2 luglio 2019 e depositata il 30 novembre – confermava il verdetto di prima grado, è risultata monca. Su 122 pagine, ne mancavano 13 relative alla capacità d’intendere e di volere dell’imputata.
Mancavano pagine fondamentali
“Queste pagine – ha spiegato Cataldo Intrieri, l’avvocato della donna – contenevano anche le prove sulla responsabilità degli omicidi”. Ora dovrà essere celebrato un nuovo processo davanti a un’altra sezione della Corte d’Appello di Milano.
Dalla realtà alla fantasia, la storia narrata da Valentini nel suo romanzo s’ispira a due casi realmente accaduti. Quello di Daniela Poggiali, 44 anni, accusata e poi assolta di aver ucciso con un’iniezione di cloruro di potassio una paziente di 78 anni, Rosa Calderoni, in cura presso l’Ospedale Umberto I.
Il romanzo di Valentini
Nel libro, l’infermiera Erika Coletta, 36 anni, da Aversa (Napoli) è accusata di aver soppresso 12 pazienti anziani in un ospizio della Toscana. Ricercata dalla polizia, la donna fugge prima in Spagna e poi in Portogallo. Dove approda nel paradiso incantato delle Azzorre. Ed è proprio sull’isola di Terceira che viene rintracciata dal giornalista investigativo Alfonso Delgado con il premuroso aiuto della moglie Marianna.
Con il ritmo incalzante di un thriller psicologico, il libro trasporta così il lettore in un mondo sperduto e incantato. Crocevia di rotte marinare e vicende umane attraverso i secoli. Fra reminiscenze letterarie e avventure erotiche, partite a golf e a burraco, la storia di fantasia intreccia – appunto – i fili contorti della malasanità e della malagiustizia. È un crescendo che alla fine riserva un clamoroso colpo di scena svelando un epilogo imprevedibile e sconcertante. Al lettore, il gusto di scoprirlo e il piacere della lettura.