La prigione grande quanto un Paese, il viaggio nella DDR di Marco Drago
Pubblicato il 12 Novembre 2013 - 14:22 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Tessuti sintetici e ascelle puzzolenti, negozi vuoti e birra Diamant da tre soldi, sesso, sarcasmo e canne, questa la vita di uno studente oltre la cortina di ferro, di uno studente nella Germania dell’est nell’estate del 1988, questa la vita raccontata da Marco Drago, nel libro La prigione grande quanto un Paese.
Una vita difesa, protetta dal campus universitario che ospita Drago per un mese durante un corso di tedesco, dall’altra parte la povertà, la miseria, l’altra storia, le stanze dominate dall’immancabile ritratto di Honecker e il treno per Monaco si allontana a velocità vertiginosa, e di interrogatori, risposte ripetute all’infinito e notti di paura, “l’apparato che il paradiso socialista schiera contro l’individuo per nascondere il proprio fallimento”.