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“Le Brigate Rosse volevano rapire Papa Wojtyla”

di Alessandro Avico |27 Gennaio 2010 11:48

Papa Giovanni Paolo II si flagellava regolarmente negli ultimi anni di vita per emulare le sofferenze di Cristo, firmò un documento segreto in cui diceva che avrebbe rinunciato al suo ufficio nel caso di inguaribile infermità, e fu nel mirino delle Brigate rosse che progettarono di rapirlo. E’ quanto si legge in un nuovo libro sul Papa polacco intitolato “Perché è santo” e scritto dal “postulatore” per la causa di beatificazione di Wojtyla, Slavomir Oder, con il giornalista Saverio Gaeta.

Poco prima dell’attentato di Ali Agca a Wojtyla nel 1981 «i servizi segreti italiani – si legge nel volume – avevano segnalato l’esistenza di un progetto di sequestro di Giovanni Paolo II da parte dei terroristi delle Brigate rosse. Fu forse anche per questo che, subito dopo il ferimento, il Papa condivise col segretario don Stanislaw l’istintiva osservazione: “Come per Bachelet”, in riferimento al cattolico vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura assassinato a Roma dai brigatisti il 12 febbraio 1980».

Il libro, uscito martedì 26 gennaio, rivela una serie di dettagli sconosciuti sul lato mistico di Giovanni Paolo II. Quando non era malato Wojtyla si infliggeva del dolore così da sentirsi più vicino a Dio. «A Cracovia come in Vaticano Karol Wojtyla si flagellava», scrive Oder nel libro, citando testimonianze di persone dell’entourage papale. «Nel suo armadio, in mezzo alle tonache, era appesa sull’attaccapanni una particolare cintura per i pantaloni, che lui utilizzava come frusta e che faceva portare sempre anche a Castel Gandolfo». Quando era vescovo in Polonia, a volte passava la notte coricato sul pavimento, per praticare la privazione e l’ascetismo, scrive Oder. Inoltre aveva visioni soprannaturali, in cui gli apparivano la  Madonna e Padre Pio.

Il libro ha inoltre confermato che con il peggioramento delle condizioni di salute, Giovanni Paolo II aveva preparato un documento in cui affermava che si sarebbe fatto da parte se la sua malattia fosse diventata incurabile o in caso di infermità inguaribile. Firmò questo impegno il 15 febbraio 1989, otto anni dopo il fallito attentato di Ali Agca. Alla fine Papa Wojtyla decise di restare sul soglio pontificio fino alla morte, dicendo che era per il bene della Chiesa. Se avesse dato le dimissioni, sarebbe stato il primo Papa a farlo dal 1294.

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