Pappagallo-Veronesi: “Carne aumenta rischio di tumori, ma non cancerogena…”

Pappagallo-Veronesi: "Carne aumenta rischio di tumori, ma non cancerogena"
Pappagallo-Veronesi: “Carne aumenta rischio di tumori, ma non cancerogena”

ROMA – Mangiare carne alla brace farebbe salire del 70%  il rischio di cancro al colon. Questo non vuol dire certo che la carne sia cancerogena. Mario Pappagallo, co-autore insieme a Umberto Veronesi del libro “Verso la scelta vegetariana“, spiega in un’intervista che mangiare carne aumenta i rischi di tumore, dunque è consigliato non consumarla tutti i giorni.

Nell’intervista a Giornalettismo, il giornalista del Corriere della Sera dice:

“La carne cotta alla brace aumenta il rischio di cancro al colon retto del 70 per cento. È dagli anni ’80 che è noto. Il secondo dato scientifico è che il grasso animale aumenta dell’30 per cento il rischio di tumore al seno. E questo nel libro è scritto. Questo però non vuol dire che la carne fa venire il cancro ma che bisogna ridurne il consumo. Però in Italia paradossalmente, nonostante i dettami della dieta mediterranea, consumiamo circa 800 grammi pro capite alla settimana quando è stabilito dai nutrizionisti che il massimo indicato è sui 450.

Poi andiamo a vedere che contiene la carne: non di chianina, ma di hamburger la cui fonte di allevamento è precisa, ma ci sono spesso casi di cronaca in Italia, attraverso operazioni dei Nas, che dimostrano come il male in Italia sia la frode alimentare. Un esempio? Carni sceltissime di manzo che contengono tracce di maiale. Frodi che sembrano innocue. Il problema è gli allevamenti quali garanzie ci danno? Le cito un esempio. Il latte che è andava distrutto nei formaggi con le aflatossine, contenute nel foraggio, sono cancerogene. Se presente nel latte vuol dire che bisogna monitare il foraggio. Abbiamo fatto una brutta figura internazionale. Ma quale garanzia io ho che i controlli (anche se numerosi) siano fatti a tappeto?”.

 

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