ROMA – Il premier albanese Edi Rama si scaglia contro il Nobel per la letteratura a Peter Handke, che tenne un discorso al funerale dell’ex leader serbo Slobodan Milosevic nel 2006. “Non ho mai pensato di aver voglia di vomitare a causa di un Nobel, ma la mancanza di vergogna sta diventando normale nel mondo in cui viviamo”, scrive Rama in un tweet di fuoco.
“Atto insensato e vergognoso”
“Dopo l’ignobile scelta fatta da un’autorità morale come l’Accademia per i Nobel, la vergogna viene suggellata come un nuovo valore. No, non possiamo diventare così insensibili al razzismo e al genocidio”, ha aggiunto. “Un atto insensato e vergognoso” ha definito l’assegnazione del Nobel a Peter Handke anche il ministro albanese degli Esteri. Gent Cakaj, originario del Kosovo che “come vittima del genocidio e della pulizia etnica”, si è detto “rattristato” della decisione di dare il premio “a chi ha negato il genocidio”.
Handke denunciò la pulizia etnica “dolce” contro i serbi
Notoriamente filoserbo e ammiratore di Slobodan Milosevic, ai cui funerali partecipò nel 2006, Handke non è ben visto in particolare in Bosnia-Erzegovina e Kosovo, dove oggi la notizia del Nobel ha suscitato al contrario reazioni poco entusiaste. Lo scrittore ha denunciato a più riprese quella che considera una pulizia etnica “dolce” nei confronti delle enclave serbe.
“Avverto la vostra gioia per il grande riconoscimento che ho ottenuto, vi ringrazio e stasera brinderemo con rakia (l’acquavite comune a tutti i Paesi balcanici) e vino bianco. Mi fa piacere che i serbi siano contenti per me. E che non si rallegrino solo per Djokovic” – ha detto Handke a Radio Belgrado.
Considerato un ‘negazionista’ dei crimini serbi durante le guerra nella ex Jugoslavia, Handke è stato criticato sui media kosovari. Sopratutto per la sua opposizione ai bombardamenti Nato della primavera 1999 contro la Serbia di Slobodan Milosevic, la campagna degli alleati che Pristina considera determinante per la libertà del Kosovo. Anche in Bosnia sono state tante le reazioni negative al Nobel per Handke da parte di politici e intellettuali. (fonte Ansa)