“Le colline di fronte”: libro intorno all’avventura di Tullio Pericoli

Pubblicato il 5 Dicembre 2011 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Esce un libro sulla vita del pittore e disegnatore Tullio Pericoli: il titolo è “Le colline di fronte. Un viaggio intorno alla vita di Tullio Pericoli”, di Silvia Ballestra. La scrittrice racconta due versioni della stessa città, Milano, vista dagli occhi di Pericoli al tempo in cui vi arrivò e vista dagli occhi di lei, arrivata nella Milano da bere e del rampantismo dei Berlusconi di turno.

Il racconto su Pericoli inizia con l’arrivo a Milano, nel 1961 – in tasca ha un’affettuosa lettera di Zavattini – che inaugura una stagione fortunata. I disegni per “Il Giorno”, poi per “Linus”, “la Repubblica”, “L’Espresso”, il lungo e fecondo sodalizio con Emanuele Pirella, rivelano anno dopo anno un talento particolare, sempre sorretto da un’ironia fresca, che si afferma con forza anche all’estero. La pittura, il vero amore di una vita, si dispiega poi sulle tele e protagonisti diventano i paesaggi conosciuti all’inizio e poi amati per sempre, ammirati e trasformati nei colori, densi di sinuosità e stupori.

Sul ‘Fatto Quotidiano’ Maurizio Chierici fa una bella recensione del libro raccontando parte dell’avventura del sognatore-Pericoli: “Era un’Italia che aveva fretta  – si legge – C’è un’osteria con bocce e biliardo in fondo a Melchiorre Gioia dove riappare il naviglio: Cassina de Pomm, due passi dal palazzo di vetro del “Giorno”. Tavoli attorno ai quali si mescolano avventori in avvicinamento alla novità del giornale che risveglia l’informazione. Pericoli e gli amici di fresca conoscenza scoprono una Milano insospettata. Con la Leica in tasca Ugo Mulas. Lucio Fontana dei tagli paga a Bruno Rossi (inviato della Domenica del Corriere) la partita persa a boccette: graffia un foglio di carta e “autentica” la firma. Con Tullio si beve il caffè al caffè mentre Luigi Tenco senza cravatta (“ma perché non la mette?”) prova spiegare la sua ultima canzone “Mi sono innamorato di te. E alla sera il Pericoli pittore preparava la cena nella sua casa grande: chissà perché costava quasi niente. E QUANDO scopre di abitare dove Rina Fort ha ucciso la moglie e i tre bambini dell’amante, il povero immaliconisce: “Ecco perchédisegnosolomostri””.

Gli scrittori che collaborano al Giorno – si continua a leggere – pretendono che i loro racconti vengano affidati alla matita di un artista “geniale nello scavare i nostri pensieri”, come dice Mario Soldati. D’accordo Pier Paolo Pasolini, Arbasino, Gadda, Sciascia, Calvi-no”. Insomma, ce l’ha fatta. Ma non rinuncia alla vocazione che lo ha portato a Milano: la pittura. Intanto succede qualcosa. Da Parma arriva Emanuele Pirella. Vuol fare l’umorista, non sa dove dormire. Pericoli ha un letto in più. Una sera Nele torna contento e perplesso: gli hanno offerto la pubblicità. “Tanti soldi, non so se accettare…”. Controvoglia diventa il profeta italiano nel monopolio americano, ma senza tradire l’invenzione ironica che salda la loro amicizia. Nasce il duo Pericoli-Pirella: accompagna il sorriso di due generazioni”.