Addio pubblicità istituzionale sui giornali? Dietrofront Renzi, l’obbligo rimane

Il governo Renzi si rimangia un provvedimento che avrebbe fatto perdere 120 milioni all’anno ai giornali: l’abolizione dell’obbligo per lo Stato, le Regioni e gli enti locali di pubblicare, comprando intere pagine sui giornali di carta, gli avvisi di bandi pubblici e di gare, ovvero la pubblicità istituzionale. Obbligo che secondo il governo Renzi costava 120 milioni di soldi pubblici all’anno. Un articolo del Sole 24 Ore aveva fatto notare che le cose non stavano proprio così: il costo della pubblicità sui giornali non era a carico dello Stato, ma delle aziende vincitrici degli appalti e delle gare oggetto della pubblicità. Per questo e forse anche per altri motivi il provvedimento è stato cassato nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, con un emendamento presentato dal Pd al quale ha espresso parere negativo solo il Movimento 5 Stelle
Pubblicità istituzionale sui giornali? Dietrofront Renzi, l'obbligo rimane
Pubblicità istituzionale sui giornali? Dietrofront Renzi, l’obbligo rimane

ROMA – Il governo Renzi si rimangia un provvedimento che avrebbe fatto perdere 120 milioni all’anno ai giornali: l’abolizione dell’obbligo per lo Stato, le Regioni e gli enti locali di pubblicare, comprando intere pagine sui giornali di carta, gli avvisi di bandi pubblici e di gare, ovvero la pubblicità istituzionale. Obbligo che secondo il governo Renzi costava 120 milioni di soldi pubblici all’anno.

Un articolo del Sole 24 Ore aveva fatto notare che le cose non stavano proprio così: il costo della pubblicità sui giornali non era a carico dello Stato, ma delle aziende vincitrici degli appalti e delle gare oggetto della pubblicità.

Per questo e forse anche per altri motivi il provvedimento è stato cassato nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, con un emendamento presentato dal Pd al quale ha espresso parere negativo solo il Movimento 5 Stelle. Scrive Leo Soto su www.formiche.net:

Un addetto ai lavori l’aveva previsto: “Vedrete, la norma che ora sta destando scalpore, scandalo e ira, dopo le Europee sarà cassata; la norma serve solo per mettere paura ai padroni della carta; poi, passate le elezioni, sarà rottamata”. La sensazione l’avevamo raccolta nei giorni in cui, quasi in solitaria, Formiche.net approfondiva e dava risalto a una norma contenuta nel cosiddetto decreto Bonus Irpef.

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